Se amate Law & Order, CSI o Criminal Minds, se
vi piace addentrarvi fra gli indizi, le scene del crimine o vi interessa
conoscere cosa si cela nelle menti dei colpevoli, “Il canto delle sirene” di
Val McDermid è il romanzo che fa per voi. È stato scritto nel 1995 e solo
adesso arriva in Italia.
Come tutti i polizieschi che riescono a trovare
grande successo di pubblico, è diventato il primo episodio di una fortunata serie
che ha come protagonisti la coppia che indaga: il criminologo Tony Hill e la
poliziotta Carol Jordan.
È un thriller che si sviluppa come un classico del
genere poliziesco, ossia è ricco di dettagli descrittivi e delle varie fasi
d’indagine, dalle scene del crimine agli interrogatori. Non manca niente per
addentrarsi in una perfetta crime story
in cui un sadico serial killer si diverte a torturare le sue vittime prima di
ucciderle e, per farlo, ricrea i grandi strumenti di tortura custoditi nel
museo di San Gimignano.
Il criminologo, chiamato ad affiancare la polizia
che brancola nel buio a tal punto da non aver ricollegato fra loro i quattro
delitti, è un uomo tormentato dal suo passato, quanto dal suo presente
problematico, ma è anche e soprattutto un grande esperto di criminologia. Hill
resta comunque un giovane uomo, difficile da inquadrare nella sua complessità.
La scrittrice non risparmia i dettagli più minuziosi nelle descrizioni degli
efferati delitti compiuti dallo spietato serial killer che agisce per ragioni
che forse soltanto lui può comprendere. Ma dove la polizia non riesce a fare
chiarezza solo il bravo, solitario e poco tecnologico, Tony Hill può far luce.
Lo struttura narratologica scelta dalla McDermid
alterna capitoli nei quali agiscono i vari personaggi, principali e secondari,
al presente, e altri che sono un memoriale fatto dal serial killer stesso in
cui racconta la scelta delle vittime e le torture cui li ha sottoposti.
Non mancano eclatanti colpi di scena, che
movimentano la narrazione e ne rendono avvincente la storia.
È un bel thriller psicologico che vi consiglio.
***AVVISO SPOILER***
Le pagine in cui la scrittrice Val McDermid affida
a Tony Hill l’analisi della mente criminale sono interessantissime. Lui si
avvale di analisi statistica degli schemi ed è in grado di leggere l’oscurità
che si annida nella mente del serial killer, il quale si rivela un uomo di
grande cultura, astuto e insospettabile. Il serial killer è uno stalker che
osserva e impara a conoscere le sue vittime, arrivando anche ad amarle in un
modo perverso, senza che loro non se ne accorgano, finché non sono sul letto di
tortura.
È stato singolare tornare indietro nel tempo di
qualche anno, visto che il pluriomicida utilizza dei floppy disk per il suo
diario, mentre il criminologo preferisce avere un computer non connesso con la
rete.
Impensabile
oggi questa tecnologia e queste preferenze, ma normale nel 1995.
9 commenti:
Più é datato un romanzo di questo tipo più dovrebbe dire cose nuove. E non é un paradosso. Si tratta di essere stati anticipatori.
da criminal minds - dipendente , non può non interessarmi ... miao
Molto interessante, mi piacciono i polizieschi.
Grazie per la segnalazione e buona settimana.
Miky
Molto interessante!!Soprattutto la tua recensione, come sempre impeccabile!Complimenti sinceri ed un bacio per tre!Buon inizio settimana cara.
beh visto che criminal minds è una delle mie serie preferite, dovrò segnarmi questo libro :P
Ti auguro un buon fine settimana... spero che tu stia bene...
sai non conosco tanto questo genere ma sembra interessante
Il thriller è un genere che appassiona. Li leggo quando ho voglia di distrazione. Questo sembra perfetto.
Qui si legge alla grande. Io sono impantanata con il tribunale delle anime di Donato Carrisi... che dici, abbandono?
Un abbraccio
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