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Africa, mon amour
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La ragione dei sensi
Sherlock Holmes e il Signore della notte
Addio è solo una parola
All'improvviso la scorsa estate
La stagione degli innocenti
Scia di morte. L'ultimo viaggio della Lusitania
L'imprevedibile piano della scrittrice senza nome
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Campari a colazione
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venerdì 13 gennaio 2012

Parlare inglese con John Peter Sloan è facile e divertente. Speak now! For work

Cari Amici Blogger,
cosa è veramente fondamentale quando si cerca un lavoro? Ve lo siete mai chiesti?
Pupottina, sì, ed anche un milione di volte. Quando cercava lavoro, il suo punto debole era sempre lo stesso. Indovinate un po’ quale?
Non poteva rispondere semplicemente “What?” o “Can you repeat, please?”, nella speranza che, risentendo la domanda, il senso, di ciò che le veniva chiesto, le sarebbe stato improvvisamente  chiaro. Mentre il suo viso assumeva varie sfumature di colore, dal giallo del peperone al rosso del pomodoro, non sempre arrivava l’illuminazione divina per farle comprendere la domanda e, di conseguenza, sapere cosa e come rispondere. Ed era molto imbarazzante, superare le altre selezioni e poi cadere per la conoscenza, poco o per niente fluente, della lingua inglese.
Non lo so se per voi va o è andata meglio, ma sapere la lingua è davvero indispensabile e non soltanto per affrontare un viaggio di piacere. Ormai in ogni settore lavorativo, dai posti ai vertici della carriera fino alle “ultime ruote del carro”, indispensabile è parlare
inglese.
Se la scuola non è stata sufficiente a farcelo apprendere nel modo giusto, a chi dobbiamo dare la colpa? Forse a noi stessi, perché non ci siamo impegnati abbastanza?
Adesso per i bambini ci sono corsi di lingua
inglese in cui ci si diverte e si apprende, giocando. Forse anche noi avremmo dovuto fare così?  Se ci divertiamo, può diventare tutto più facile: anche parlare un perfetto inglese, per poter dire un po’ più di “I speak English” o “My name is Pupottina”. 
Se sono la simpatia e il divertimento gli elementi indispensabili che cerchiamo, dovremmo rivolgere la nostra attenzione a chi ha entrambe le doti.
Pupottina arriva al dunque: ha scoperto che dal 9 gennaio, in edicola, con Repubblica o L’Espresso, ci sono i cofanetti del corso di
"John Peter Sloan", che torna in Italia con "speak now"! FOR WORK.
Pupottina non sa se ricordate chi è
"John Peter Sloan". In Italia, ha iniziato la sua carriera come attore e cabarettista di Zelig e di altri programmi televisivi, ma ha anche tenuto vari corsi per insegnare la lingua inglese. I suoi metodi sono non convenzionali, ma, detto da chi vi ha preso parte, funzionano. Seguire le sue lezioni, non è esattamente come essere a scuola. Infatti, sono veri e propri mini-spettacoli che ottengono risultati anche da coloro i quali non hanno scritto nel DNA l’apprendimento di una lingua straniera. "John Peter Sloan" fa ottenere risultati, grazie al suo personalissimo metodo: il divertimento e le risate, prima di tutto.

"speak now"
Il corso è composto da 20 uscite settimanali: ciascuna costituita da un cofanetto contenente un DVD e un libro. Nei dvd, attraverso divertentissimi sketch, troverete, di volta in volta, vari argomenti utili, se siete alla ricerca di un lavoro o volete migliorare. Ad esempio, come preparare un curriculum, come sostenere un colloquio in inglese, come gestire una conversazione d’affari e molte le altre situazioni che possono presentarsi, quando si è sul luogo di lavoro.  I 20 libri, contenuti in ogni cofanetto, costituiscono un supporto indispensabile alla comprensione del dvd, poiché ci sono dei preziosi glossari per spiegare i termini tecnici, utilizzati nel video. Inoltre, nei volumi trovate anche importanti approfondimenti lessicali e esercizi, utili per verificare il vostro grado d’apprendimento.
L’utile corso di lingua inglese,
"speak now"! FOR WORK, che trovate in edicola, si rivolge a tutti i tipi di lavoratori, dai giovani alla ricerca, del primo impiego o di un piccolo lavoro estivo in Inghilterra, a chi per lavoro ha frequenti contatti con l’estero e vuole migliorare il proprio modo di comunicare.
I cofanetti sono in edicola ogni lunedì al prezzo di 12,90 euro. Pupottina ha già perso la prima uscita, ma ha chiesto al suo edicolante di controllare se riesce a recuperarla ed, al momento, ha buone speranze.
Per altre informazioni, guardate qui: http://www.speaknow.it

Voi, in che rapporti siete con il “Vostro Inglese”?
Ci andate d’accordo oppure no? Lo parlate male o benissimo?
In quali occasioni lavorative, avreste voluto dimostrarne una conoscenza migliore della lingua inglese?
Che cosa ne pensate di divertirvi, imparando?


Articolo Sponsorizzato

8 commenti:

Isabel ha detto...

l'inglese è la lingua del mio cuore :)

Valerie ha detto...

beata la isabel.. invece io lo detesto!
l'ho sempre odiato fin da piccola.. ora spiaccico due parole solo perchè ne ho bisogno per lavoro.. ma se fosse per me andrei ancora agesti (mia madre non sà nemmeno la virgola in inglese e a linguaggio manuale spiega ogni cosa.. è micidiale.. e come se la ridono gli stranieri.. sopratutto noi che la guardiamo mentre fà quelle strane mosse!) good night miss! mha.. se dice così?! Valerie

ღ M@ddy ღ ha detto...

Ciao tesoro mio,
anch'io la trovo una lingua affascinante...chissà perchè invece non sono mai riuscita a pensare lo stesso del francese...

Bacissimo ;-)

M@ddy

Melinda ha detto...

Amo l'inglese e mi piace parlarlo in modo informale con gli stranieri. Mi è capitato di passare una settimana intera con dei ragazzi inglesi ed ero arrivata addirittura a sognare in inglese: stupendo!
Comunque in rete ho trovato un sito in cui c'è un robot che parla solo inglese e mi sono davvero divertita! Per giorni è stata la mia droga ;)
Se vuoi dare un'occhiata vai qui:

http://www.psicologi-psicoterapeuti.it/psychofun/ai/index.html

Rita Baccaro ha detto...

Divertendosi s'impara, questa è una regola, Quando lo studio è vissuto come imposizione, dovere, necessità non si ottengono risultati, ma quando una cosa piace, c'è interesse e passione, divertimento anche e magari un buon insegnante i risultati sono sempre eccellenti.
Le lingue straniere credo si imparino bene tuffandosi nella realtà, con una full immersion dove tutti parlano quella lingua e tu o ti adegui o ... ti attacchi.
Personalmente non ho un ottimo rapporto con le lingue straniere, mi trovo un 27 in inglese sul libretto universitario ma dopo diversi anni lo parlo male, però lo capisco, lo leggo, lo traduco.
Aaah una volta ho conosciuto un ragazzo di Birmingham bello come un dio e mi sono pentita di non saper parlare l'inglese. ci siamo frequentati un po', poi scritti a lungo e alla fine ... adieu!!

Erika ha detto...

Io sono stata insegnante di francese che è senza dubbio una lingua più dolce e più complessa dell'inglese. Il francese è una lingua neolatina che, come l'italiano, è ricca di regole.Pensate alle coniugazioni dei nostri verbi: ve le ritroverete in francese.
Il modo migliore per apprendere una lingua è quello di vedere film, programmi in lingua madre, ascoltare canzoni da cui imaparerete i modi di dire, le frasi idiomatiche. I ragazzi di oggi imparano la lingua attraverso i video giochi che sono quasi sempre in lingua inglese. Io ho molti amici blogger stranieri con cui comunico in inglese e devo dire che è molto utile a farmi mantenere in esercizio.
Dear friend Pupottina I wish you a nice week-end!

il monticiano ha detto...

Una buona iniziativa quella di La Repubblica.
Quel poco d'inglese che conosco l'ho appreso quando nel 1945 Roma venne "liberata" dagli angloamericani.
Ciao Pupotti',
aldo.

Vele Ivy ha detto...

Il mio inglese è maccheronico ^___^'
Quando viaggio all'estero mi arrabatto, anche gesticolando... peccato che gli stranieri non afferrino il senso dei nostri gesti, essendo meno avvezzi di noi italiani ad usarli...
...insomma, avrei proprio bisogno di un corso serio. Ho provato più volte a farlo, ma purtroppo faccio orari massacranti a lavoro e non riesco mai :-(
L'idea del corso che ci hai proposto è molto carina, vado a dare un'occhiata!

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