Pupottina questa volta si è dilettata nella coinvolgente lettura di L’apprendista fiammingo di Jörg Kastner, pubblicato nel 2006, un giallo storico, molto avvincente, dove tra realtà e finzione narrativa si assiste ad una serie di eventi intrecciati ad arte dall’autore. Molti sono gli elementi e i personaggi che fanno di questo romanzo un’opera pienamente riuscita: la città di Amsterdam nel 1600, l’arte fiamminga, le credenze intorno al colore blu, la religione, il pittore Rembrandt, Guglielmo d’Orange, i racconti di viaggi per mare verso terre esotiche, il commercio dell’epoca, l’architettura delle città, le associazioni segrete, le usanze e i costumi e molto altro ancora …
Una storia avvincente, romanzata ad arte da uno scrittore di cui Pupottina non aveva mai letto niente prima. Tanti colpi di scena si susseguono da un capitolo all’altro, facendo crescere la suspense e l’attesa, insieme anche ad un po’ di confusione, poiché in ognuno qualcosa di nuovo si aggiungeva a complicare le vicende.
Una storia avvincente, romanzata ad arte da uno scrittore di cui Pupottina non aveva mai letto niente prima. Tanti colpi di scena si susseguono da un capitolo all’altro, facendo crescere la suspense e l’attesa, insieme anche ad un po’ di confusione, poiché in ognuno qualcosa di nuovo si aggiungeva a complicare le vicende.
Ecco la trama:
1584: Guglielmo d'Orange, governatore generale dei Paesi Bassi, viene assassinato da un giovane cattolico. Catturato e torturato senza pietà dalle guardie, poco prima di morire, il ragazzo lancia una maledizione destinata a perseguitare per almeno un secolo gli abitanti di quelle terre. 1669: in una cella di Amsterdam un prigioniero viene trovato morto. Accanto a lui, un quadro in cui predomina un intenso colore blu, a quei tempi temuto da tutti perché ritenuto il colore del diavolo. Quando, poco dopo, il misterioso quadro scompare nel nulla e l'uomo che ne era entrato in possesso muore, il pittore Cornelis Suythof, amico della vittima, decide di investigare.
VOTO 9
1584: Guglielmo d'Orange, governatore generale dei Paesi Bassi, viene assassinato da un giovane cattolico. Catturato e torturato senza pietà dalle guardie, poco prima di morire, il ragazzo lancia una maledizione destinata a perseguitare per almeno un secolo gli abitanti di quelle terre. 1669: in una cella di Amsterdam un prigioniero viene trovato morto. Accanto a lui, un quadro in cui predomina un intenso colore blu, a quei tempi temuto da tutti perché ritenuto il colore del diavolo. Quando, poco dopo, il misterioso quadro scompare nel nulla e l'uomo che ne era entrato in possesso muore, il pittore Cornelis Suythof, amico della vittima, decide di investigare.
VOTO 9
Chi non ha letto questo libro ed ha intenzione di farlo, non continui a leggere, perché nel commento di seguito, Pupottina svelerà molte parti, unicamente per stimolare un dibattito con chi lo ha già letto.
Il personaggio, che Pupottina più ha gradito, è proprio Cornelis Suythof, un ragazzo pieno di sogni, un giovane pittore apprendista alla ricerca della sua strada verso la notorietà, un astuto giovane uomo che si troverà coinvolto in vicende oscure, misteriose e colorate di sangue, oltre che del minaccioso colore blu. Dopo aver iniziato le indagini, per scoprire chi ha ucciso il suo amico, anche l’amore fa da motore e lo sprona, lo spinge in situazioni altamente pericolose. Viene aggredito su tutti i fronti, non solo dalle botte fisiche, che riceve, perché ficca il naso dove non dovrebbe, ma anche perché l’amore lo rende confuso. Infatti, due donne bellissime lo attraggono e lo portano ad agire, a non avere paura di ciò cui va incontro.
Il carattere irrequieto di Cornelis è veramente singolare e lo rende simpatico al lettore, che non può fare a meno di chiedersi perché capitino tutte a lui.
Le figure femminili sono timorose e di contorno nello svolgimento degli eventi. Ultimamente ho letto troppi libri con donne che gestivano situazioni impossibili e, vederle così remissive, non me lo aspettavo, ma non per questo le ho trovate inferiori, poiché la bellezza delle due principali era il loro punto di forse e l’aver affascinato Cornelis le rendeva importanti, seppur secondarie.
L’intrigo è stato davvero ben studiato. Per buona parte del libro, non capivo a cosa servisse il prologo, ma a metà qualcosa ha iniziato a trovare il suo perché all’interno della storia.
Nella postfazione, l’autore si scusa anche per aver delineato un Rembrandt troppo umano, ma è così che se lo immaginava. Farlo agire in questa storia è un po’ un rischio che però è stato ben sviluppato. Le sue opere sono note a tutti, ma queste vicende della sua vita prendono spunto dalle poche notizie che si hanno di lui.
È stato un bel libro, molto scorrevole, che consiglio a chi è appassionato d’arte o di gialli storici o a chi è alla ricerca di una bella storia avvincente per intrattenersi piacevolmente. ;-)
Voi, l'avete letto? Vi è piaciuto?
9 commenti:
Eh, ma se gli dai 9 allora me lo segno :D
Adoro i romanzi storici che parlano anche d'arte! Me lo segno pure io!
Leggo di tanto in tanto gialli storici alla ricerca di particolari. Forse anche questo, tempo fa. O un romanzo con ambientazione e personaggi secondari similari. In genere i protagonisti vengono un po' troppo "modernizzati" nei sentimenti.
Visto il voto non mi resta che approfittare del tuo consiglio.
mi intriga mi sa che me lo segno :)
Buona Settimana :)
Non letto, provvederò..per ho appena terminato i 2 libri di Cooper (La biblioteca dei morti ed il libro delle anime) molto belli. Baci carinissima:-) Buon inizio settimana, spero tu sia già in maternità.
un giallo, a meno che non sia avvincente, mi rimane sullo scaffale. ma questo mi ha un pò incuriosito. ti dirò! suerte
Non l'ho letto ma il tuo voto mi incoraggia a metterlo in wish list...mi piacciono i romanzi a sfondo storico soprattutto se questo viene ricreato bene...e questo mi pare il caso...si si si, libro in wl!:-D
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