Ho
scoperto che i gialli classici di Christianna Brand mi piacciono davvero tanto. La scrittrice
britannica, che ha studiato in un convento francescano, prima di approdare alla
narrativa gialla, ha lavorato come governante, ballerina, modella, segretaria. Varie
esperienze che, in un modo o nell'altro, sono finite nei suoi numerosi romanzi
e racconti polizieschi, caratterizzati da uno stile brillante e da ingegnosi
intrecci, che risultano sempre sorprendenti, accattivati, avvincenti.
L’ispettore Cockrill è il suo personaggio più noto, ma in IL GIARDINO
DELLE ROSE a condurre l'indagine è l’ispettore Chucky.
L'attrice Estella Devigne è molto popolare, non perché sia brava ed
abbia talento, ma perché ha una figlia. Sweetheart è nata da una relazione
turbolenta con un gangster che sta scontando una condanna in un carcere
americano. La bambina è zoppa e vive nascosta in una villetta con un giardino
di rose, quella del titolo del romanzo, che si trova in un angolo segreto del
Galles.
Questa bambina tanto sfortunata è la protagonista di una rubrica settimanale
nella quale la madre, l'attrice Estella, riporta pensieri e poesie della figlia
in una sorta di diario. Il pubblico ignora che, a scrivere, inventandosi tutto,
è la segretaria dell’attrice, Bunny Paul. Quella che è soltanto una messinscena può, improvvisamente, sgretolarsi
quando il gangster viene scarcerato e pretende di vedere la figlia, l’ormai
famosa Sweetheart.
Questa è la premessa alla base di un omicidio che si rivela un vero e
proprio rompicapo per l’ispettore Chucky.
La narrazione procede con uno stile scorrevole e ricco di colpi di
scena. Ottimo poliziesco da non lasciarsi sfuggire.
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