Nel secondo romanzo distopico della serie THE FIREMAN, Joe Hill continua a raccontarci la deriva del genere umano, dopo l'epidemia della Scaglia di Drago, la terribile peste incendiaria del nuovo secolo.
La civiltà è alla deriva, ma le persone continuano a sperare nella
salvezza, nel poter ricreare una società civile. Il centro di queste speranze è
la tanto agognata isola della salvezza. Tutti, da ogni parte del mondo, sperano
di poter raggiungere l'isola, dove alcuni ricercatori hanno trovato una cura
che salva chi è già stato contagiato dal morbo.
La speranza è tanta. È quell'utopia cui tutti si aggrappano, con tutte
le loro forze, per continuare a lottare.
Tra coloro che lottano, c'è Harper, la generosa infermiera che si è
messa in cammino per salvare il bambino che porta in grembo. Sulla sua strada,
durante il suo percorso verso una possibile salvezza, nel primo thriller della
serie, Harper ha trovato il Pompiere, un misterioso eroe solitario. Lui la
protegge. Protegge lei e il piccolo Nick, un bambino tanto dolce e indifeso,
quanto sordo.
John, il Pompiere, ha imparato a controllare le fiamme e protegge così
i sopravvissuti in fuga, affrontando pericoli mortali. Harper e John viaggiano,
attraversando un paese impazzito, abitato da comunità apparentemente ideali, ma
in realtà pervase da ambiguità e varie forme di soprusi.
L'odissea di Harper, di Ash, la bambina che porta in grembo, di Nick e
del pompiere John è lunga, difficile, pericolosa, ma la speranza di salvarsi e
guarire, sull'isola di Martha Quinn, è una motivazione sufficiente a far trovare
loro la forza di superare le avversità.
Il finale di questo romanzo apocalittico è sconvolgente, ma anche
aperto ad un'ipotetica e non tanto improbabile continuazione.
Geniale Joe Hill nel narrare la discesa del genere
umano nella barbarie e nel raccontarne i possibili risvolti psicologici. Un romanzo
thriller avvincente e coinvolgente, come il primo, in grado di far riflettere e
di emozionare.
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