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lunedì 22 febbraio 2016

Non respirare di Elisabetta Pastore


NON RESPIRARE è un esordio letterario ottimo, per lo stile narrativo e per la trama. La storia narrata da ELISABETTA PASTORE è sconvolgente e attuale. È non soltanto un modo di parlare diretto alle nuove generazione, ma è fornire loro un quadro esatto di quelli che sono i loro problemi, nel presente e nelle prospettive future. Le nuove generazioni sembrano avere già tutto quello che i nostri genitori non immaginavano nemmeno di avere, ma non è abbastanza per raggiungere la felicità o per non lasciarsi travolgere dalla spirale della perdizione.

Il ritratto che emerge della generazione del post-tutto è lacerante. Elisabetta Pastore parla dei giovani emigrati al nord dal sud, costretti ad adattarsi ad una nuova dimensione, molto diversa da quella che hanno lasciato. Ma in nome dell'indipendenza tanto agognata, si fa qualsiasi cosa. Ce ne dà un'idea la protagonista Veronica, trentenne che vive a Roma, con Marco, il suo fidanzato eroinomane. Per mantenerlo, Veronica è costretta a fare due lavori. Di giorno, è avvocato in un importante studio, ma è mal retribuita e insoddisfatta di aver trovato un lavoro simile dopo i tanti sacrifici del periodo universitario. Di notte, Veronica ha uno pseudonimo, si fa chiamare Jasmine ed è la centralinista di una linea hot, per adulti, perversi e disperati.

I due mondi, l due vite che Veronica vive quotidianamente, però, sono destinati ad incrociarsi e a sconvolgerle la vita, in un crescendo di tensione e inquietudine.

Come molti giovani della sua generazione, Veronica deve imparare a lottare nella metropoli per salvare se stessa e i propri sentimenti e per non lasciarsi risucchiare dal precipizio esistenziale dell'emarginazione economica e morale.

È un romanzo psicologico notevolissimo che scava nei grandi problemi dell'attualità italiana.

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