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lunedì 5 ottobre 2015

Quando la musica finisce di Mary Higgins Clark


Il mio gradimento dei gialli di Mary Higgins Clark è sempre altissimo. La sua prosa scorrevole, avvincente, interessante, ma anche rilassante, è ottima per le ore di intrattenimento letterario di qualità. Il lessico classicheggiante ed elegante, mai banale, è input costante di interesse e coinvolgimento, tanto quanto le storie narrate, dove, di volta in volta, il lettore è inconsciamente chiamato a schierarsi a favore o contro i tanti personaggi in azione, per poi ricredersi man mano che loro mettono in luce il loro reale modo di essere e, quindi, il loro ruolo.

Le vicende non hanno mai brutalità eccessive, che stravolgono il lettore scioccandolo, ma, anzi, lo accompagnano piacevolmente, narrandogli storie di verosimile buon gusto. Mary Higgins Clark è una scrittrice che si sceglie e si ama proprio per ogni componente del suo stile e del suo modo unico di narrare storie che trasmettono qualcosa: un messaggio solidale contro il male e figure positive buone che ottengono giustizia in un romantico lieto fine. Le sue strategie narrative, caratteristiche di ogni suo romanzo giallo, diventato bestseller mondiale, sono riconoscibilissime anche in QUANDO FINISCE LA MUSICA nel quale, dopo vari colpi di scena e uno spannung, costruito con incisivi meccanismi di suspense, svela segreti e misfatti dei personaggi, i retroscena di considerate più ineccepibili.

In questa storia, la protagonista, dai riflessi rossi dei capelli, è la bella Lane Harmon, madre single dell'amatissima Katie, una bambina che non ha conosciuto mai il suo papà, poiché morto tragicamente, quando sua madre era incinta da soli due mesi. Scampate alla tragedia, madre e figlia fanno di tutto per vivere serenamente e dignitosamente. Lane sente che alla sua bambina manca una figura paterna, ma non è disposta ad affiancarle il primo che si presenta, ma l'uomo giusto e sarà così appena lo incontrerà.

Nel suo lavoro come braccio destro della più esclusiva designer d'interni di New York, Lane è ormai abituata a visitare case opulente nella zona più ricca del Paese, ma quando per lavoro incontra Eric, qualcosa sembra incanalarsi verso il più meraviglioso lieto fine. Unico grosso e non indifferente problema è la cattiva reputazione di Eric, negativa in quando figlio del famigerato finanziere Parker Bennett, scomparso misteriosamente due anni prima, con i cinque miliardi del fondo che gestiva. Il furto di tale cifra ha mandato sul lastrico tutti coloro che gli hanno dato, oltre alla totale fiducia, anche tutti i loro risparmi.

I dubbi sono tanti. Chi sapeva cosa faceva Parker Bennett? Suo figlio Eric era coinvolto nelle attività paterne? Parker Bennett è veramente morto o è solo nascosto? Il suo è stato un suicidio o una fuga strategica?

"Che sia vivo o morto, la nostra musica non è finita": non smette di dire il cuore di chi ancora lo ama.

Quanti sono i misteri sui quali la narrazione di Mary Higgins Clark farà luce?

Nessuno ha dimenticato il nome di Parker Bennett, né i proprietari del fondo da lui gestito e trafugato, né il governo federale. Tutti continuano a dargli la caccia.

Lane, però, è una voce fuori dal coro e concede la sua sincera fiducia a Eric, dal quale si sente profondamente attratta. Eric Bennett è deciso a dimostrare la sua non colpevolezza riguardo al lavoro fraudolento del padre. Tuttavia, Lane non sa che più si avvicina ai Bennett, più mette in pericolo la sua vita e quella di Katie.

Come in ogni suo interessantissimo romanzo, Mary Higgins Clark è il placebo della mia anima e un'ottima lettura d'intrattenimento che consiglio sempre entusiasticamente.



"The song is ended but the melody lingers on."


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