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venerdì 30 ottobre 2015

La collera di Napoli di Diego Lama

Vincitore del Premio Tedeschi 2015, il romanzo poliziesco di PIETRO LAMA lo si trova interessante già dalle prime pagine, quando si entra in contatto e si iniziano a conoscere i vari personaggi e si delinea il caso, o meglio più di uno. Ci sono quelli che si risolvono con una confessione immediata e quelli con i quali si impiega più tempo. La varietà umana è bene presente e delineata.

L'ambientazione è quella napoletana e l'arco temporale si dipana dal 1 al 16 settembre del 1884. Ogni capitolo riporta la crescita giornaliera, in ordine progressivo, dei morti a causa della terribile epidemia di colera, durante le due settimane in cui si svolgono le vicende. I morti diventano migliaia.

Il commissario di polizia, Veneruso, depresso e irritabile, indaga sul ritrovamento dei cadaveri di alcune ragazzine, mutilate e abbandonate su una spiaggia vicino al porto. Spetta a lui fermare l’assassino delle Sirene, come le hanno chiamate i giornali, e ora che alla macabra lista se ne aggiunge un’altra, la quinta, gli sembra quasi di averla uccisa lui per mancanza d’impegno o per inettitudine. Le vittime, tutte orfane, provengono da un convento di monache di clausura situato nel cuore della città, e le ricerche di Veneruso e dei suoi indolenti, ma intuitivi, collaboratori rivelano presto passioni segrete, vizi inconfessabili e relazioni pericolose tra le ragazze dell’istituto.

Strani personaggi e storie nascoste iniziano a sfilare sulla scena romanzesca di questo giallo ambientato nella Napoli di fine secolo, una città splendida e tormentata.

LA COLLERA DI NAPOLI è un romanzo giallo d’investigazione potente e ben strutturato nella narrazione cronologica, interessante nella descrizione di personaggi ed ambienti, anche dal punto di vista storico. Ma  soprattutto è avvincente l'evolversi delle indagini e dei ragionamenti deduttivi.

Il romanzo ci propone un nuovo, formidabile investigatore, Veneruso, che piace molto ai lettori.


"Nei delitti si inciampa sempre, penso Veneruso, solo e unicamente per volontà del Padreterno."

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