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Io la troverò
Dove si annida il male
Il confine del silenzio
Tutto ciò che resta
Io so perché canta l'uccello in gabbia
Africa, mon amour
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Amore, Parigi e un gelato al pistacchio
La ragione dei sensi
Sherlock Holmes e il Signore della notte
Addio è solo una parola
All'improvviso la scorsa estate
La stagione degli innocenti
Scia di morte. L'ultimo viaggio della Lusitania
L'imprevedibile piano della scrittrice senza nome
I piaceri della notte
Nessun ritorno
Campari a colazione
Per te qualunque cosa


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giovedì 20 novembre 2014

Ishmael Beah al Festival Scrittori&Giovani racconta l'orrore della Sierra Leone

In occasione del
Festival Internazionale Scrittori&Giovani
ISHMAEL BEAH
discuterà di
Memorie di un soldato bambino
e
Domani sorgerà il sole
 
Mercoledì 26 Novembre -  ore 10.00
Istituto d'istruzione superiore Enrico Fermi
 via Montenero 15/b - Arona
 
Mercoledì 26 Novembre -  ore 18.00
Libreria La Feltrinelli point
corso della Repubblica, 106 - Arona
 
interverrà 
Angela Valsecchi
volontaria Emergency in Sierra Leone

DOMANI SORGERA' IL SOLE - Imperi fu attaccata un venerdì pomeriggio in cui quasi tutti gli abitanti erano già rientrati alle loro case dal mercato, dai cam­pi e dalle scuole, per riposarsi e pregare. Diverse granate scagliate dai lanciarazzi annunciarono che la guerra, che insanguinava da qualche tempo la Sierra Leone, era inaspettatamente giunta in città. Spari, urla, lamenti. Fu una di quelle operazioni che i combattenti erano soliti chiamare «No living thing», perché uccidevano qualsiasi essere vivente. I soldati in avanzata, per la maggior parte bambini, sparavano a chi non era ancora morto. E ridevano perché, con la loro fuga rovinosa, i civili facilitavano l’operazione. Quel giorno Mama Kadie vide le pallottole trafiggere i due figli maggiori e tre figlie. Caddero a terra con gli occhi spalancati, pieni di sorpresa per quello che stava loro accadendo. Pa Moiwa, invece, dalla moschea in cui si trovava, scorse la moglie e la nipote di vent’anni uscire di casa correndo. Nella fuga, cercavano disperatamente di spegnere a manate il fuoco che le divorava. Due bambini, però, un maschio e una femmina, le abbatterono e continuarono poi a sparare su altre persone, sempre ridendo.Ora la guerra è finita e Mama Kadie e Pa Moiwa sono tornati a Imperi. Hanno percorso i sentieri dove la terra respira, dorme, si sveglia e intrattiene gli spiriti, con circospezione, poiché, come a tutti i sopravvissuti al «No living thing», è rimasto loro il riflesso di dubitare della dolcezza di un paese tranquillo. In città è tornato anche Bockarie, l’insegnante, con la moglie e due bambini in più, due gemelli nati durante la guerra. Bockarie è passato vicino alla sua vecchia scuola media, dove ha insegnato prima del conflitto. La scuola è deserta, invasa da alberi ed erbacce, i pavimenti ormai percorsi da radici e coperti di foglie. Eppure Bockarie è contento di essere a casa, di riabbracciare il vecchio con la faccia sfigurata che soltanto gli occhi gli rivelano essere suo padre. È bello che gli anziani si ritrovino coi giovani, che si banchetti di nuovo con minestre, burro d’arachidi e selvaggina, che ritorni la vecchia tradizione per cui i figli sono figli di tutti e appartengono a tutti. È bello che il sole splenda di nuovo su  Imperi. Ma è davvero così? Non basta, forse, una sola per­sona con il cuore consumato da un fuoco malvagio perché ritorni l’oscurità? Se con Memorie di un soldato bambino – bestseller acclamato da critica e pubblico in tutto il mondo – Ishmael Beah ha scritto «un classico della letteratura di guerra» (Publisher’s Weekly), con Domani sorgerà il sole racconta che cosa significa tornare a casa, e ricostruire un mondo che sembra perduto. Con una scrittura splendida, che attinge molto alla sua lingua madre, il mende («in mende non si direbbe “scese di colpo la notte”, si direbbe “il cielo si rovesciò e cambiò lato”»), e una galleria di personaggi memorabili, Domani sorgerà il sole costituisce una magnifica conferma del talento dello scrittore africano.
 
«Ishmael Beah racconta la rinascita della Sierra Leone dopo l’Apocalisse. Le tragedie ci toccano a livello emotivo» Antonio Scurati, La Stampa «Domani Sorgerà il Sole diventa un inno al potere benefico del racconto, della trasmissione orale dei valori comunitari» Franco Marcoaldi, La Repubblica
 
«Beah padroneggia realismo, allegoria, passato e presente, e il suo romanzo, come il precedente, si impone come una inquietante scommessa» Claudio Gorlier, La Stampa«Un romanzo maturo, serrato e corale che si legge come una metafora delle speranze di futuro dell’intero continente africano» Guido Caldiron, Il Manifesto
 

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