Mai, come in questo periodo, il panorama culturale, italiano e non
solo, ci propone programmi televisivi culinari, riviste, libri di ricette o
romanzi a tema, o ci presenta gli itinerari turistici partendo dal potenziale
enogastronomico.
Un tocco di originalità arriva dal romanzo dell’editor americano RICHARD
C. MORAIS che porta in primo piano, nella sua trama, proprio le rivalità tra
ristoranti e la celebre lotta per aggiudicarsi le, tanto ambite, stelle
Michelin. In un contesto di questo tipo, si assiste da spettatori partecipi
alla storia che narra di Madame Mallory e del piccolo chef indiano. Amore, religione, cultura e
tante, tante ricette sono gli elementi che compongono e intrattengono il
lettore.
Il piccolo chef indiano è Hassan Haji,
secondogenito di sei figli, nato e vissuto sopra il ristorante di suo nonno, in
Napean Sea Road a Bombay. Da adulto Hassan si trasferisce con l’intera
famiglia, prima a Londra e poi a Lumière, nel cuore della Francia, dove Hassan
deve prendere il posto della nonna Ammi ai fornelli della Maison Mumbai, il
ristorante aperto a Villa Dufour dal grande Abbas. Un locale magnifico per gli
Haji, con un’imponente insegna a grandi lettere dorate su uno sfondo verde
Islam, e la musica tradizionale indostana che riecheggia dagli altoparlanti di
fortuna che zio Mayur ha montato in giardino, è un luogo perfetto per vivere. L’unico
problema è che abbia di fronte un albergo a diverse stelle, Le Saule Pleureur,
la cui proprietaria, una certa Madame Mallory, non è contenta della presenza di
un bistrò indiano.
Da questa ostilità, la storia, raccontata da Morais, è
destinata a mettere a confronto le due culture, portando il lettore a conoscere
la cucina indiana, fatta di profumi ricchi di spezie. Ed è così che si ha
voglia di assaggiare i machli ka
salan, un curry di pesce speziato, mentre si osserva lo sfrigolio della kadai. Tra le pagine del romanzo, c’è la
vita di una famiglia di emigranti che cerca di sbancare il lunario grazie all’attività
basata sulla folcloristica tradizione della cucina indiana: una sapiente
attività gastronomica che affonda le proprie radici non solo nelle ricette,
tramandate dagli avi, ma anche dai sentimenti profondi cui i protagonisti sono
inscindibilmente legati.
AMORE, CUCINA E CURRY è un romanzo brillante,
scritto con uno stile, descrittivo ed olfattivo, sensuale ed evocativo, che parla
al cuore e gli impone di aprirsi al dialogo interculturale. Lo straniero non è
sempre negativo come lo si vuole dipingere. La trama è avvincente ed
emozionante. È una lettura piacevole e suggestiva che diverte e commuove.
Una storia,
tanto interessante, non poteva non diventare anche un film con un cast
importante che include Helen Mirren.
Curioso ed interessante ..anche se a dire il vero non seguo con assiduità i programmi di cucina , penso di vedere questa pellicola ....
RispondiEliminaLa Mirren poi è una garanzia!
Baci amica mia!
Mi piacerebbe andare a vedere il film.
RispondiEliminaBuon fine settimana!