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Dimmi il tuo segreto
Io la troverò
Dove si annida il male
Il confine del silenzio
Tutto ciò che resta
Io so perché canta l'uccello in gabbia
Africa, mon amour
Fiore di fulmine
Amore, Parigi e un gelato al pistacchio
La ragione dei sensi
Sherlock Holmes e il Signore della notte
Addio è solo una parola
All'improvviso la scorsa estate
La stagione degli innocenti
Scia di morte. L'ultimo viaggio della Lusitania
L'imprevedibile piano della scrittrice senza nome
I piaceri della notte
Nessun ritorno
Campari a colazione
Per te qualunque cosa


Pupottina's favorite books »
L'amore è la risposta, ma mentre aspettate la risposta, il sesso può suggerire delle ottime domande. (Woody Allen)
"Non discutere di cose di letto con tatto e discrezione. Potrei non capire di cosa parli." (L'ispettore Barnaby)

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giovedì 3 aprile 2014

Le novità e gli eventi Neri Pozza di aprile e maggio

Il 4 aprile 1914 nasceva Marguerite Duras, l’autrice dell’Amante
 
Neri Pozza celebra il centenario con la pubblicazione di
Marguerite di Sandra Petrignani
 
La storia di una donna eccezionale che ha attraversato 
il colonialismo francese, la Resistenza, l’adesione 
e la ribellione al Partito comunista francese, il '68, 
il femminismo, l'Ecole du Regard, la Nouvelle Vague
 
IL 4 APRILE, ALLE 18.30, SARA' A ROMA
ALLA CASA DELLE LETTERATURE 
CON DARIA GALATERIA E FABIO FERZETTI 
LETTURE DI MADDALENA CRIPPA
 
DALL'8 MAGGIO AL 10 MAGGIO SARA' OSPITE DEL
SALONE DEL LIBRO DI TORINO
 
SANDRA PETRIGNANI - MARGUERITE
Neri Pozza - pag. 224 - € 16 - Questo libro racconta la vita di Marguerite Duras, dall’infanzia, quando è per tutti Nenè, agli anni centrali in cui gli amici più intimi, come Jeanne Moreau, Godard, Depardieu, Lacan, la chiamano Margot, fino al delirio megalomane e alcolico della vecchiaia in cui la scrittrice parla di sé in terza persona autocitandosi con il solo cognome: Duras. È tuttavia, semplicemente, un grande romanzo su una vita irripetibile. La storia incandescente di un destino eccezionale che ha attraversato il colonialismo francese, la Resistenza, l’adesione e la ribellione al Partito comunista francese, con la conseguente espulsione, il ‘68, il femminismo, L’Ecole du Regard, la Nouvelle Vague. La storia di una donna dai moltissimi aggrovigliati amori e di una scrittrice e cineasta che ha conquistato, suo malgrado, una sterminata folla di lettori, a volte fanatici fino al culto. La storia, infine, delle vittorie e delle sconfitte di questa donna, del suo  impressionante corpo a corpo con la letteratura, della sua autenticità e delle sue mistificazioni, del doloroso attraversamento dell’alcolismo, dei deliri dovuti alla disintossicazione, della sua capacità d’innamorarsi e di giocare coi sentimenti e con le parole fino all’ultimo soffio di vita. Come Emmanuel Carrère con Limonov o come Truman Capote con A sangue freddo, Sandra Petrignani offre ai suoi lettori un libro in cui la biografia, il racconto, il reportage, la descrizione di un personaggio reale commovente e irritante, insieme, altruista fino all’inverosimile e capricciosa, sentimentale e avventuriera, romantica e spregiudicata, generano uno dei più coinvolgenti e sorprendenti romanzi della narrativa contemporanea, un’opera che illumina un’epoca straordinaria della cultura europea, la gloria e i brandelli del secolo breve del Novecento.
 
Sandra Petrignani è autrice di due opere di grandissimo successo: La scrittrice abita qui e Addio a Roma. È nata a Piacenza nel 1952 e vive a Roma e nella campagna umbra. Tra le sue opere Care presenze, Ultima India, Navigazioni di Circe (premio Morante opera prima) e Il catalogo dei giocattoli (BEAT 2014). 

 12 maggio – 18.00 - Feltrinelli – Parma con Anna Folli
14 maggio - 18.00 - IBS – Bologna
 Parigi ieri e oggi

con Sandra Petrignani  15 maggio – 18.00 - IBS Via Nazionale - Roma
con Sandra Petrignani

Nòvita Amadei
Dentro c'è una strada per Parigi
Neri Pozza - 16 € - pag. 192 - Adèle passeggia per le strade del suo quartiere a Parigi, e sembra fragilissima nel suo cappotto sbilenco di lana beige. Ha ottant’anni, e la città si schiude davanti ai suoi occhi come un paesaggio lontano ed estraneo: gallerie d’arte al posto di calzolai, corniciai e bot teghe passate per secoli di padre in figlio; corridoi di supermercati anziché la lun ga e rassicurante fila di negozietti di un tempo. Sébastien, suo figlio, vive a Londra, dove continua a trascurarla e a non condividere con lei pensieri e affetti. Il giorno in cui, dopo il secondo ictus, suo marito se n’è andato, Adèle ha pianto, ma soltanto perché si è sentita colpevolmente sollevata. Era diventato irriconoscibile, come «una statua con gli occhi strabuzzati», ha osato confessare a Martha, la giovane donna che vive con la figlia di tre anni nell’appartamento affianco al suo. Fino a qualche tempo fa Martha era sposata e, da agente immobiliare, aveva la testa piena di nozioni di estimo, norme di diritto, leggi fiscali, regolamenti edilizi. Poi divorzio e disoccupazione hanno vinto per lei ogni altra combinazione di problemi. Ora, dopo aver accompagnato la piccola Eline a scuola, fa colazione da sola con le calze ai piedi e le briciole dei biscotti della figlia sul tavolo. Un modo come un altro per ritardare l’inizio della giornata. A volte se ne va al parco e a zonzo per il quartiere con Eline recitando filastrocche, cantando e rientrando col pane dell’ultima sfornata. A volte sale al piano di sopra dove rigoverna l’appartamento di Jacob Lundman, un uomo con una voce profonda e morbida e gli occhi così neri che la pupilla si confonde con l’iride. Adèle piace così tanto a Eline che la piccola non capisce perché non vivano insieme dato che abi tano sullo stesso pianerottolo, porta a porta, e dato che Adèle è sola e anche loro lo sono. Eline le lascia ogni tanto dei disegni sullo zerbino e Adèle risponde con cara melle, biglietti di ringraziamento o filastrocche che la bambina recita con la madre prima di dormire, come una preghiera. Adèle, Martha, Eline: tre donne sole e inquiete, alla ricerca di un posto del mondo dove stare e ritrovarsi o, come dice la più piccola delle tre, di una strada che le riporti a casa. La solitudine sembrerebbe irrimediabile, se l’amore, «il dolore più gran de e la più grande consolazione» secondo le parole di Adèle, non facesse nuovamente irruzione nella loro vita a indicare che è nel cuore che c’è una strada per Parigi.
 
Nòvita Amadei è nata a Parma nel 1978. Per motivi familiari e professionali ha soggiornato in diversi Paesi, soprattutto a Parigi. Dopo aver lavorato come ricercatrice e formatrice all’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) a Roma, dal 2008 è coordinatrice del programma francese di reinserimento dei rifugiati. È autrice di numerose pubblicazioni scientifiche e di racconti che hanno vinto premi letterari italiani. Dentro c’è una strada per Parigi è il suo primo romanzo. Romanzo finalista del Premio Neri Pozza 2013. 
 
Manuel Chaves Nogales
Agonia della Francia
Neri Pozza - € 17 - pag. 208 - Nel 1937 Manuel Chaves Nogales approda a Montrouge, un sobborgo operaio alle porte di Parigi. Fugge da un Paese, la Spagna, dove è un tipo «perfettamente fucilabile» dai due contendenti in guerra: dai comunisti guidati da Mosca, e dai fascisti foraggiati da Roma e Berlino. È, come lui stesso ama definirsi, un «cittadino di una repubblica parlamentare e democratica» che, andata velocemente in malora, non concede altra scelta che l’esilio a un giornalista e scrittore figlio della piccola borghesia liberale sevigliana. A Montrouge, la République  gli procura un appartamento popolare d’antico decoro dove sistemarsi con moglie e figli. Reportero  di fama, autore di una brillante biografia di Juan Belmonte - il grande matador, il torero bohémien che frequentava artisti e leggeva Maupassant - Chaves si ritrova a Parigi «insieme agli scarti dell’umanità che la mostruosa macchina degli Stati totalitari va producendo».  Un demi-monde di esclusi, reprobi, sconfitti: pope russi, ebrei tedeschi, rivoluzionari italiani. Accomunati tutti da «un obiettivo inaccessibile»: ottenere «una patria d’elezione, una nuova cittadinanza» nel Paese che, ai loro occhi, è «una creazione spirituale ottenuta in venti secoli di civiltà», il luogo dove impera da sempre «la fede naturale dell’uomo in ciò che è umano». Verranno traditi, e le pagine di questo libro costituiscono la cronaca diretta, vertiginosa, iconoclasta, scritta a caldo di tale tradimento che trova il suo culmine nel giorno di giugno del 1940 in cui le truppe naziste occupano Parigi, ma che ha un lungo e doloroso decorso.Nell’agosto del 1939, alla firma del patto Hitler-Stalin, la Francia scatena la caccia al Rosso e a tutto quanto gli assomigli. I comunisti, «sottoposti a inutili e costanti vessazioni da parte della polizia», vengono spinti nell’illegalità. Il 3 settembre 1939, dichiarata guerra alla Germania, indesiderabile non è più soltanto il Rosso ma lo straniero tout court, anzi lo sporco straniero, le sale métèque, la schiuma della terra, secondo la tetra espressione diventata poi il titolo del celebre libro di Arthur Koestler. Si internano antifascisti spagnoli, italiani, tedeschi, est-europei. E tutto precipita. Si sfascia. In una indolente apocalisse. Nell’«inumana indifferenza delle masse». La Francia, lo Stato «erede della civiltà greco-latina», crolla e scompare per sempre e il suo popolo cade in schiavitù «senza che l’autobus abbia smesso di passare a un’ora precisa». In un domenicale après-midi, mentre i nazisti dilagano, a Parigi la gente sciama fuori dai cinema. In tempo per l’aperitivo al bistrot…
Manuel Chaves Nogales nasce a Siviglia, in Spagna, nel 1987. Nel 1922 si trasferisce con la moglie e la figlia a Madrid dove lavora a «El Heraldo de Madrid» con altre giovani promesse del giornalismo spagnolo. Nel 1930 scrive Juan Belmonte, matador de toros, su vida y sus hazañas, la biografia di uno dei toreri più amati di Spagna. Nel 1931 assume la direzione di «Ahora», giornale repubblicano vicino al presidente Manuel Azaña, Nel 1934 pubblica El maestro Juan Martínez que estaba allí, in cui narra la storia di uno scapestrato ballerino di flamenco, travolto dalla Rivoluzione d’Ottobre mentre era in tournée in Russia. Nel 1936 è in esilio in Francia. Muore a Londra nel 1944

EDITH WHARTON
LA CASA DELLA GIOIA
Neri Pozza - € 12,90 - pag. 420 - Nella New York dei primi anni del secolo scorso, Lily Bart vive tra i sontuosi ricevimenti dell’alta società, i viaggi all’estero e i soggiorni nelle residenze degli amici. Le sue uniche doti sono la bellezza e l’intelligenza, che usa per muoversi in un ambiente ipocrita di cui vuole ostinatamente far parte e nel quale spera di trovare marito.Un sentimento forte e contrastato la lega a Lawrence Selden, giovane avvocato che vive del suo lavoro: Lily sa bene che non rinuncerebbe mai agli agi tra cui è cresciuta e che è stata educata a desiderare, tuttavia non riesce a staccarsi da lui. Inorridita dalla prospettiva della povertà, tenta di conquistare il rampollo di una celebre dinastia, ospite come lei di amici comuni, ed è allora che la parabola disegnata dalla sua vita tocca il culmine per poi iniziare un’inesorabile discesa. Incapace di vivere della rendita mensile che le passa la zia, la giovane donna si indebita al tavolo da gioco e chiede in prestito una consistente somma di denaro. La sua bellezza diventa arma di ricatto per gli uomini e motivo di cieca gelosia per le donne. Nel momento più tragico della sua vita, tuttavia, Lily acquista di colpo lo spessore di una figura eroica: la rettitudine e l’integrità morale, un tempo apparentemente insospettabili, le impediscono di vendersi al miglior offerente. Con una scrittura moderna e implacabile nell’indagare l’anima e la psiche dei suoi personaggi, Edith Wharton costruisce un romanzo dall’architettura narrativa perfetta, ritraendo impietosamente l’alta società newyorchese dei primi del Novecento, in un contesto di splendori e miserie umane attuale anche a distanza di un secolo, e dando vita a una delle figure femminili più luminose della letteratura.

Edith Wharton nasce a New York nel 1862. Di famiglia ricchissima, nel 1885 sposa il banchiere Edward Wharton. Dopo la separazione dal marito si trasferisce in Francia, dove stringe amicizia con i maggiori scrittori e intellettuali del tempo, come Henry James, Sinclair Lewis, Jean Cocteau e André Gide.  Nel 1902 pubblica il suo primo romanzo The Valley of Decision, cui seguono nel 1905 La casa della gioia, nel 1911 Ethan Frome e nel 1920 L’età dell’innocenza, le sue grandi opere. Muore in Francia nel 1937. 
 
15 MAGGIO -  ore 18.30 

SERATA ROMAIN GARY
 proiezione del film
 En quête de Romain Gary (1914-1980) di MILLE Olivier
introducono Giuseppe Russo e Camilla Baresani 
En collaboration avec / in collaborazione con Institut français 
Palazzo delle Stelline
 Corso Magenta 63 - Milano
 

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