Nel
romanzo di Jason Mott, non ci sono né zombie famelici né quelli innamorati, ma
persone morte che ritornano, ossia Redivivi.
Però,
non tutti tornano.
All’inizio
ne tornano solo alcuni, come, ad esempio, Jakob, il figlio di Harold e Lucilie
Hargrave, morto cinquant’anni prima. Il misterioso fenomeno si incrementa e si
sviluppa in tutto il mondo, senza un’apparente logica. A indagare è l’agente
del Bureau, Martin Bellamy, colui che accompagna i Redivivi alle famiglie ed effettua
colloqui, per comprenderne cause ed effetti.
In The Returned si indaga l’animo umano in un
momento di crisi che sfocia in scenari da pericolo apocalittico. Quindi, non ci
sono zombie fra le pagine, ma esseri umani che ritornano per dare una seconda
occasione a coloro che hanno abbandonato, un’occasione per provare di nuovo l’amore
o per fare i conti con il passato.
Ci si interroga intimamente, mentre si legge questo
innovativo e originale romanzo psicologico.
Tutti abbiamo perso, in un modo o nell’altro,
qualcuno. Tutti vorremmo poter avere quelle persone care nuovamente nelle
nostre vite e cosa faremmo, se questo fosse possibile?
Lo scrittore Jason Mott |
Questo è l’interrogativo principale alla base del
romanzo di Jason Mott. Lui stesso ha provato la perdita e ha deciso di
identificarsi in uno dei suoi personaggi per scandagliare le possibili scelte e
reazioni dell’animo umano. Ha voluto concedersi una seconda opportunità ed ha
offerto la possibilità di viverla, insieme a lui, anche al suo lettore, che
affianca i protagonisti e si vede agire con loro.
Come ci si potrebbe sentire se questo evento
miracoloso dovesse verificarsi? Ce lo dice uno dei personaggi di Jason Mott: “Mi sento meglio di quanto non mi sentissi
da anni. Mi sento completo. Appagato. Come se tutta la mia vita fosse come è
giusto che sia.”
Tante sono le storie, nei brevi capitoletti
intermedi, che non rallentano la narrazione, ma ne dilatano le prospettive. Tante
sono le vite portate all’attenzione del lettore per scrutarne il dramma
esistenziale, che non è soltanto per chi vede i Redivivi tornare, ma anche per
gli stessi ritornati, non esseri, ma persone confuse che faticano a riprendere
da dove avevano lasciato e a trovare il loro posto nel mondo.
Chi è stato amato un tempo, ha la possibilità di
tornare indietro, però, deve subire tutto ciò che è accaduto durante la sua
essenza, quando chi è rimasto ha dovuto affrontare il dolore e trovare un modo
per superarlo, continuando a vivere.
Ci si interroga sulle questioni religiose, che
potrebbero aver provocato il ritorno dei Redivivi. Ci si chiede se è un
miracolo o se è arrivata la fine del mondo, proclamata nel libro
dell’apocalisse e se tutti i misteri saranno davvero svelati.
Davanti ad eventi stranianti di questa portata, nel
suo stupefacente romanzo, Jason Mott ha provato a ipotizzarne gli effetti sul
genere umano, scrivendo una storia avvincente, che commuove, ma tiene anche
sulle spine per le vicende personali dei personaggi, con una prosa elegante,
coinvolgente, appassionante e, soprattutto, profondamente intima e psicologica.
“Quando
nessuno rispose, fu come se l’universo avesse, in modo definitivo, avallato
tutto quello che lui aveva progettato di fare. Lui aveva dato all’universo una
possibilità di fargli cambiare idea, e in cambio l’universo gli aveva dato solo
il silenzio di una casa vuota.”
Questo romanzo d’esordio, uscito in contemporanea in tutto il mondo, è
alla base della serie tv americana Resurrection, ambientata, come il romanzo,
ad Arcadia, una cittadina del Missouri.
5 commenti:
Credo proprio che proverò a leggerlo.
Pupottina, quanto a letture non ti batte nessuno, sei una stakanovista!
Baciotti
Sabrina&Luca
ciao Pupottina, molto emozionante la vicenda del bambino, vista dal video, bella storia avvincente che incuriosisce, ciao grazie e complimenti per la recensione , buon week end a presto rosa.9
Inquietanti domande, anche se tutti vorremmo riavere chi abbiamo perduto.
Meno male che non parla di zombie, non ho mai avuto un'attrazione per questi personaggi. Invece sembra che la trama sia molto profonda. A tutti piacerebbe poter parlare di nuovo con chi non c'è più.
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