Sotto un sole nero di Ivano Mingotti è un libro
diverso dai soliti prodotti commerciali.
I nove personaggi vivono esistenze angoscianti e,
come le persone reali, spesso devono indossare delle maschere e non possono mai
essere pienamente liberi.
L’impatto con la storia è immediato, poiché da
subito si entra nelle vicende dei protagonisti, avvolte dal mistero e che,
grazie ad una costante tensione, continuano per il resto del libro.
In un presente alternativo,
un governo totalitario sembra gestire la vita dell’intera popolazione umana. I
“cittadini” vivono in un regime di terrore e di ferree regole dettate dal
Ductor, mentre in loro si diffonde un senso di alienazione e di terrore.
Oltre alla storia molto particolare e irreale,
l’elemento di maggiore innovazione è, senza ombra di dubbio, lo stile,
caratterizzato da una prosa quasi lirica, essenziale, sintetica, incisiva e
frammentaria.
I vari frammenti delle esistenze dei nove
personaggi, che il lettore percepisce, durante la narrazione, si ricongiungono
nel finale in un interessante e
sorprendente effetto chiarificatore.
Un libro anche di valenza socio-politica, dunque.
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