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venerdì 3 maggio 2013

Estasi di Anne Rice

Smettila di dimenarti o ti punirò. Sto facendo questo per il mio piacere, non per il tuo.

E invece la “Trilogia dei Sensi” di Anne Rice riesce a dare piacere anche al lettore o alla lettrice che decida di accostarsi a questa saga di romanzi, altamente erotici, intrinsecamente filosofici e fortemente comprensibili per una nicchia di prescelti.

Ho riscontrato solo la più autentica perfezione e la più pura bellezza in ogni singola, perversa pagina di questa trilogia. Dopo RISVEGLIO, dopo ABBANDONO, dopo una serie di, sempre sorprendenti, esperienze erotiche, il terzo ed ultimo capitolo, che narra la versione immaginata da Anne Rice delle vicende, mai del tutto svelate, della fiabesca Bella addormentata, una volta destata dal suo interminabile sonno, tutto si conclude con un classico, magnifico idillio dei sensi.


Durante il suo percorso formativo fatto di umiliazione, sottomissione e perversione, Bella ha imparato il giusto modo di vivere e di rapportarsi agli altri.

La schiavitù l’ha profondamente cambiata e l’ha avvicinata all’inimmaginata ed agognata estasi erotica.


Dopo il Castello, dopo il Villaggio, Bella è destinata a scoprire la perfezione che è in lei, affrontando la vita nelle sale del palazzo del Sultano, dove nuove forme di crudeltà aspettano lei e i suoi compagni di sventure, Tristano e Laurent.

Dopo aver conosciuto il mondo della perdizione, essere stata umiliata, vessata, stuprata, sottomessa, venduta e finanche inaspettatamente rapita, Bella, preda delle sue sensazioni, ha imparato a conoscere la vita dei sensi, l’essenziale che la fa sentire viva. Anche l’amore, quello dei sentimenti che fanno vibrare il cuore, ha fatto parte del suo percorso di conoscenza, non soltanto sessuale. Alcune emozioni si sono sovrapposte alle altre. La condivisione di così tanto sapere non poteva esserle preclusa. Il suo terribile Principe ha mantenuto quella che era stata la sua originaria promessa e così anche Anne Rice ha saputo soddisfare il suo lettore più esigente, concludendo la Trilogia dei Sensi con un messaggio inaspettatamente intenso.

La schiavitù ci aveva cambiati. Quali che fossero i nostri timori e conflitti, non eravamo più le sgomente creature facili al rossore di un tempo. Nuotavamo, ognuno al proprio ritmo, nell’abbacinante torrente dell’estasi erotica.”

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