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domenica 14 ottobre 2012

Genesi di Karin Slaughter

È una scrittrice noir che può competere e vincere sui colleghi uomini. Karin Slaughter non perde un colpo quando scrive un thriller, perfetto nei dettagli della scena del crimine, nella caratterizzazione dei personaggi (principali e non solo: hanno tutti un’identità precisa), nei meccanismi che generano la suspense e nei colpi di scena.
Di lei, vi ho già parlato con entusiasmo. Sto seguendo la serie investigativa che ha come protagonisti Will Trent (“il dislessico lunatico”) e Faith Mitchell (“la cicciona che ha problemi con gli uomini”). Di lei potrei dirvi altro, ma non voglio rovinarvi il bello di scoprirlo da soli. Così come non voglio rovinare i dettagli dell’indagine, ma qualcosa della trama posso anticiparvela e posso lasciarmi sfuggire, concedetemelo, anche qualcosa di tecnico. Non troviamo solo Will e Faith, ma anche la dottoressa Sara Linton, con varie specializzazioni mediche, grandi acume e competenza, vedova, un personaggio femminile davvero complesso e che ha già una propria vita. Infatti, la si ritrova in un’altra serie di medical thriller della Slaugther, ossia la serie Grant County. Insieme a Will e Faith va a inaugurare il primo volume della Georgia Series.
Anche questa volta, il romanzo inizia narrando di personaggi minori in una raccapricciante scena iniziale, ma, come sempre, la bravissima Slaughter, prima che ci si trovi davanti alla tragedia, è capace di delineare con profondità la vita, il carattere e la complessità di ognuno di loro.
Quando nel pronto soccorso dell’ospedale di Sara Linton, arriva la vittima di un incidente stradale capisce subito che le sue ferite sono dovute anche a torture che la poveretta ha subito. L’indagine, anche se non lo è da subito, diventa del GBI per cui lavorano Will Trent e Faith Mitchell. Mentre l’indagine prende forma, le vite dei tre personaggi principali si intrecciano, senza diventare invasive, ma tracciando con poche righe la complessità dei loro pensieri e rivelando tratti nascosti delle loro identità.
Agghiacciante, terribile, un incubo che viene raccontato ottimamente da Karin Slaughter nel suo stile scorrevole, con una trama avvincente. È decisamente il mio genere. Nonostante i capitoli siano, come sempre, lunghi, riesce a mantenere l’adrenalina, evitando i punti morti. Anche se l’indagine fatica ad arrivare alla soluzione, non fa annoiare il lettore che, anzi, ogni volta che finisce un capitolo, si sorprende per un colpo di scena che dilata le aspettative e impedisce di staccarsi dalla lettura.
***AVVISO SPOILER***
Questa volta, le parti in cui si divide il romanzo, ossia “i giorni”, sono sette e il numero ha qualcosa di biblico. Non trovate? Non a caso, il titolo di questo thriller è Genesi.  

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