non so quanto è vivo in voi il ricordo dello studio della storia, durante il periodo scolastico, né so quanto vi piaceva studiarla in quel periodo, ma se c’è un’epoca storica che appassionava particolarmente Pupottina era proprio quello relativo ai capitoli in cui si parlava delle invasioni barbariche nel territorio italiano, cioè il 568 d. C.
Ed è proprio in quel periodo storico, come si evince anche dal titolo, 568 D.C. I Longobardi La grande marcia, che è ambientato questo romanzo della Fanucci, scritto da Sabina Colloredo.
Se non vi piaceva quel periodo storico è solo perché non ve lo raccontavano così in un’appassionante forma romanzata che narra il nascere di una nuova cultura, attraverso due civiltà che si scontrano, i loro trionfi, le sconfitte, i tradimenti e le passioni, mentre nasce il nuovo regno. Questo libro lo avevo acquistato durante la passata estate, poi me ne ero dimenticata e solo adesso mi sono decisa a leggerlo poiché sta per uscire il secondo libro della serie.
Pupottina si è resa conto di aver sbagliato temporeggiando troppo perché è stato emozionante e avvincente, oltre che epico.
Voto 9
Chi non ha letto
questo libro ed ha intenzione di farlo, non
continui a leggere, perché nel commento di seguito, Pupottina svelerà molte parti,
unicamente per stimolare un dibattito con chi lo ha già letto.
Mi è piaciuto molto il modo in cui sono caratterizzati i personaggi.
Ecco un po’ la trama.
I Longobardi, i guerrieri famosi per le lunghe barbe, che dalle pianure della Pannonia si muovono verso le fertili distese al di là delle Alpi, sono un’imponente carovana, composta da trecentomila uomini, donne, bambini e mandrie, guidata dal leggendario re Alboino. La loro è la Grande Marcia alla conquista di nuove terre. Intorno al re ruotano vari personaggi: la moglie e regina Rosmunda, il fratello di latte Elmichi, la figlia ribelle Alpsuinda, la spietata e bellissima sacerdotessa Rodelinda e gli Ari, sanguinaria setta di guerrieri votati al culto del dio Wotan.
Alboino tra intrighi e tradimenti riuscì a organizzare il suo popolo facendogli compiere il viaggio dalla Pannonia verso l’Italia vista come una terra promessa. Una migrazione di trecentomila persone con carri, a piedi, armenti e quant'altro era necessario a nutrirle tutte.
In Italia intanto l’avamposto di San Giorgio, ai piedi del passo del Predil, si organizza per resistere all’invasione. Oltre ai Longobardi che avanzano, c’è anche l’impero bizantino che è pronto a ostacolarli per farli tornare indietro e chiede ai propri vassalli il pagamento di un prezzo che questi non sono in grado di pagare. Fra questi c’è il duca Agostino che scatena in questo modo l’ira funesta dell’imperatore. Il duca Agostino, Attolico, Isabella, la piccola Ignatia e Antinoro sono l’espressione di un popolo che non vuole arrendersi e che lotta fino alla fine per la propria libertà. Questo libro narra le gesta di due civiltà che si fronteggiano, i trionfi e le sconfitte, i tradimenti e le passioni, ma soprattutto la creazione di un nuovo regno o della sua rinascita.
Con mio rammarico è solo il primo libro che leggo di questa autrice e sto già pensando di leggerne anche il seguito della saga dei Longobardi.
personaggi, molto soggetti alle esigenze e debolezze umane, non sono soltanto personaggi storici. I vari personaggi sono completi, in ogni sfaccettatura. Non c'è la distinzione semplice fra buoni e cattivi, perché ognuno è un po’ di tutto in base alle situazioni che si trova ad affrontare e alle passioni che lo dominano. I personaggi sono tutti allo stesso livello importanti ed agiscono raccontando la storia in maniera realistica.
Il personaggio che ho preferito è Ignatia.
A esistere fra le pagine del libro sono le due facce contrapposte della stessa medaglia: da una parte, i Longobardi e, dall’altra, la gente che ne ha subito l’arrivo, l’invasione; i ricchi, come i poveri, dal re al duca, fino al contadino. La scrittrice, attenendosi a precisi fatti storici e ai molti personaggi realmente esistiti, con l’aggiunta di fatti e altri personaggi di pura fantasia, ha creato un romanzo dove unisce sapientemente storia, mito, leggenda e anche fatti magici. Grazie a questo romanzo il lettore può conoscere il lato umano di un popolo che forse in pochi realmente conoscono. È un romanzo storico che merita di essere letto e che vi appassionerà anche se non siete degli amanti del genere.
Pupottina aspetta con impazienza il seguito che si intitolerà 568 d. C. I Longobardi – Il re solo.
7 commenti:
Credo proprio valga la pena di leggerlo, mi piace tutto quello che mi riporta alle origini.
Miao Pupy perfetto per una mia amica strafissata con il medioevo e prossima al compleanno .......
Buona domenica
Non sono mai stata amante della storia, l'unica che mi piaceva e studiavo con gusto era quella a cavallo delle due guerre mondiali.
Non ho letto questo libro ma mi hai molto incuriosito....
Mi hai convinta, cara Pupottina! :) Prima o poi, lo leggerò...anzi, li leggerò! ;)
Ti ho appena premiata (grazie al tuo blog) come "The Versatile Blogger": http://ilovenailenamels.blogspot.com/2012/01/versatile-blogger.html . :)
Sono curiosa di questo... lo leggerò...
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