John Douglas e Mark Olshaker hanno scritto un libro per raccontare
l'incubo, l'orrore, la carneficina, dal lato di chi lotta contro il tempo, da
chi non vuole che il Male personificato continui a mietere vittime, da chi dà
la caccia ai serial killer.
L’intuizione di parlare, con i serial killer o "mostri", già
catturati, è opera di John Douglas. È lui l’uomo che ha inventato il Criminal
Profiling dell’FBI e che, per farlo, ha dovuto confrontarsi con le più atroci
menti criminali del suo tempo, andando a trovarli nei loro luoghi di
detenzione, entrando in confidenza con loro, chiedendo loro consigli e pareri
sugli altri serial killer attivi, su quelli ancora a piede libero, a godersi la
libertà, guardandosi intorno alla ricerca di probabili vittime.
Per anni, John Douglas ha interrogato in carcere gli assassini e gli
stupratori seriali, indagandone le ossessioni e le perversioni, fronteggiando,
in prima persona, l’orrore e l’orgoglio di questi "mostri", per poter
dare la caccia ad altri come loro.
Mindhunter racconta sotto forma di romanzo un percorso di indagine, di
analisi e raccolta di dati, dettagli ed indizi per ricostruire il Male e i
luoghi dove si annida. I cacciatori di serial killer, profiler o MINDHUNTER
seguono le ipotetiche piste lasciate dalle abitudini umane. Cercano l'origine
del "Male", trovando il modo di identificarlo.
Lo stile di Mindhunter è ricco di suspense e il dipanarsi della trama
rivela gli aspetti, progressivamente, più agghiaccianti della mente umana. È un
po' come sentirsi una spaurita Clarice Starling dinanzi ad Hannibal Lecter. Mindhunter
è un piccolo gioiello del genere crime
fiction, impreziosito da un'ottima prefazione, scritta da Donato Carrisi.
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