Mary
Roberts Rinehart, scrittrice statunitense della prima metà del
secolo scorso, ci ha lasciato dei capolavori del giallo classico. Ottimi romanzi
che non temono uguali. Durante la sua carriera, ha riscosso un grande successo
di pubblico che l’ha consacrata ad essere una delle gialliste più famose e
meglio remunerate di tutti i tempi. I suoi polizieschi non hanno eguali. Inoltre,
molte delle sue storie poliziesche sono state adattate per il cinema.
La protagonista di IL GRANDE ERRORE è Patricia Abbott che ha come un
sesto senso sotto forma di un brivido d’inquietudine, prima di prendere
servizio come segretaria presso la famiglia Wainwright.
Quell'inquietudine, forse, è dovuta alle parole che inconsciamente le
tornano alla mente. In molti hanno espresso pareri contrari alla sua decisione
lavorativa. Molti hanno cercato di dissuaderla dal mettere piede in quella
splendida tenuta. Ma lei, la dolce Patricia, non sta nella pelle. È eccitata
dall'idea di intraprendere una nuova esperienza professionale. La tenuta, dove
Patricia si trasferisce, è popolata da un bizzarro campionario umano. Patricia
non può immaginare che di lì a poco accadrà una tragedia. È così che Patricia
diventa più attenta e perspicace. Si pone domande che avrebbe dovuto porsi
prima. Alcune situazioni, strane o bizzarre, cominciano ad assumere un diverso,
terribile significato.
Luoghi e piccoli episodi della sua quotidianità, perfino semplici
oggetti, si apprestano a diventare elementi di cruciale importanza nella
ricerca della verità che dovrà scoprire lei stessa.
IL GRANDE ERRORE è un noir dall'andamento lento, ma coinvolgente. I dettagli
assumono grande importanza. Il lettore attento può ragionare e farsi delle idee.
Può affiancare Patricia Abbott nella sua investigazione da dilettante. Il
lettore, come Pat, può vedere come i suoi sogni, in realtà, si stiano trasformando
nel peggiore incubo della sua vita. È una lettura avvincente, perfettamente
costruita nella trama e nello stile classico.
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