BREVE STORIA DELLA REDISTENZA ITALIANA
Massimo Salvadori Paleotti
Euro 16,50 - 336 pagine - EAN 9788854512610 - I COLIBRÌ
IL LIBRO - Nel
luglio del 1943, con una missione aggregata all’viii Armata, Massimo Max
Salvadori torna in Italia dopo un’assenza di quasi dieci anni. In
Sicilia e a Napoli incontra i vecchi amici, conosciuti durante il
periodo clandestino, al confino o in esilio. Agevola l’arruolamento nel
n. 1 Special Force di giovani – Alberto Cianca, Aldo Garosci, Leo
Valiani, Alberto Tarchiani e Giaime Pintor – decisi a combattere gli
occupanti tedeschi e i collaborazionisti della rsi. Partecipa agli
sbarchi di Salerno e di Anzio e, ai primi di febbraio del 1945, viene
paracadutato nella zona occidentale delle Langhe in qualità di
comandante di una banda infiltrata dietro le linee nemiche. Nell’aprile
del 1945, quale ufficiale di collegamento Alleato presso il Comitato di
Liberazione Nazionale dell’Alta Italia, rivendica con forza agli
italiani il diritto di decidere della sorte di Mussolini, catturato
dalla lii Brigata Garibaldi.
Finita la guerra, la ricostruzione degli anni della lotta partigiana diviene per lui un assillo e una priorità. Nel 1955 pubblica con Neri Pozza questa Breve storia della Resistenza italiana per mostrare che non è possibile comprendere il successo della Resistenza nel 1943-45, e quelli che sono stati gli insuccessi politici nel dopoguerra, se non si ha chiara la relazione con l’antifascismo degli anni precedenti.
Per cogliere le peculiarità delle due fasi cruciali della storia italiana – il 1920-22 e, appunto, il 1943-45 – Salvadori non esita a ricorrere al concetto di guerra civile, guerra civile scatenata dai fascisti nell’autunno del 1920, con l’esplicito appoggio di gruppi imprenditoriali, e riaccesa poi dalla Repubblica sociale italiana, sorta per volontà di Hitler. Il partigianato diventa così, nella sua ricostruzione, il braccio armato dell’antifascismo sconfitto nel 1922.
«La Breve storia della Resistenza italiana occupa oggi – scrive Mimmo Franzinelli nell’introduzione alla presente edizione – un posto di spicco nel panorama storiografico del 1943-45. Alla sua comparsa era un libro inattuale, poiché alla metà degli anni Cinquanta la guerra fredda rendeva improponibile la rievocazione della collaborazione tra partigianato comunista e missioni Alleate… Oggi, la testimonianza di un combattente per la libertà e le sue analisi sul movimento antifascista troveranno finalmente maggiore circolazione e considerazione, restituendo nuova vita a un libro utilizzato dalla parte più attenta della storiografia resistenziale come fonte imprescindibile».
Finita la guerra, la ricostruzione degli anni della lotta partigiana diviene per lui un assillo e una priorità. Nel 1955 pubblica con Neri Pozza questa Breve storia della Resistenza italiana per mostrare che non è possibile comprendere il successo della Resistenza nel 1943-45, e quelli che sono stati gli insuccessi politici nel dopoguerra, se non si ha chiara la relazione con l’antifascismo degli anni precedenti.
Per cogliere le peculiarità delle due fasi cruciali della storia italiana – il 1920-22 e, appunto, il 1943-45 – Salvadori non esita a ricorrere al concetto di guerra civile, guerra civile scatenata dai fascisti nell’autunno del 1920, con l’esplicito appoggio di gruppi imprenditoriali, e riaccesa poi dalla Repubblica sociale italiana, sorta per volontà di Hitler. Il partigianato diventa così, nella sua ricostruzione, il braccio armato dell’antifascismo sconfitto nel 1922.
«La Breve storia della Resistenza italiana occupa oggi – scrive Mimmo Franzinelli nell’introduzione alla presente edizione – un posto di spicco nel panorama storiografico del 1943-45. Alla sua comparsa era un libro inattuale, poiché alla metà degli anni Cinquanta la guerra fredda rendeva improponibile la rievocazione della collaborazione tra partigianato comunista e missioni Alleate… Oggi, la testimonianza di un combattente per la libertà e le sue analisi sul movimento antifascista troveranno finalmente maggiore circolazione e considerazione, restituendo nuova vita a un libro utilizzato dalla parte più attenta della storiografia resistenziale come fonte imprescindibile».
Massimo (Max) Salvadori Paleotti nacque
a Londra nel 1908. Aderì sin dall’inizio a «Giustizia e libertà». Nel
1932 venne arrestato e inviato al confino. Riuscito ad espatriare, nel
1939 divenne professore di Scienze Sociali alla Saint Lawrence nello
Stato di New York. Tenente colonnello dell’esercito britannico, si trovò
a Milano prima della Liberazione come ufficiale di collegamento tra il
Comando Alleato in Italia e il Comitato di Liberazione Nazionale Alta
Italia. Ritornò negli Stati Uniti nell’agosto 1945 per assumere poi la
cattedra di storia moderna europea allo Smith College. Morì a
Northampton nel 1992. Breve storia della Resistenza italiana apparve per la prima volta nel 1955 nelle edizioni Neri Pozza.
«La
Resistenza descritta nel suo alto valore, sia per l’estensione
raggiunta, sia per il suo immediato spontaneo fiorire, quasi che
l’Italia avesse tratto l’energia di una nobile vendetta».
Riccardo Bauer
Riccardo Bauer
Nessun commento:
Posta un commento
Dimmi la tua ...