Il libro Il
racconto si dipana tra Buenos Aires, la provincia argentina e Roma. La
protagonista, alter ego della scrittrice, è Frida, una donna di mezza
età, stilista e disegnatrice per bambini che, annientata dal lutto per
la perdita del marito, fugge dalla sua città verso un territorio
misterioso e contraddittorio: l’Argentina. Viaggiando, la donna si
spoglia poco a poco di strati sovrapposti, convenzioni, certezze,
narcisismi e sicurezze che, come bucce di cipolla, l’hanno avvolta per
almeno metà della sua esistenza. Elegante, sicura di sé, ancora bella, a
causa e grazie al dolore per la perdita del compagno, un geniale uomo
di cinema che l’ha resa dipendente e insicura, recupera a poco a poco il
nocciolo duro della propria anima prendendo dolorosamente coscienza di
sé così come dell’inevitabile passare del tempo. Perdendosi nelle strade
affollate e bollenti di Buenos Aires, attraversando lande desolate tra i
fiumi Uruguay e Paranà, incontrando la magia grazie alle mani di una
sciamanna, in un incontro a metà tra sogno e veglia, Frida finalmente
ritroverà se stessa attingendo forza, tra le altre cose, dalla propria
creatività artistica.
«Una
a una uscirono con i visi pallidi striati da pennellate cremisi, verde
acido, arancio. I capelli a forma di cipresso le facevano sembrare
altissime. Principesse tristi, bambole maligne, fattucchiere
imbronciate, bimbette sadiche e un po’ cocotte si davano il cambio sul
sentiero notturno».
Chiara Rapaccini
In arte RAP, è nata a Firenze ed è laureata in Pedagogia. Vive
attualmente a Roma dove ha la cattedra di Illustrazione per bambini
presso l’Istituto Europeo di Design (IED). Designer, pittrice e
scultrice, scrive e illustra libri per ragazzi e per adulti. Vignettista
per «l’Espresso», collabora anche con «Linkiesta». La sua pagina
satirica, “Amori sfigati”, ha uno straordinario seguito su Facebook in
Italia e all’estero. Nel 2011, ha pubblicato La bambina buona.
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