Fin qui tutto bene
Diario di un ottantacinquenne
Hendrik Groen
Longanesi Narrativa - Pag. 384 - € 16.90
A quanto affermano le statistiche, al 31 dicembre un uomo di
ottantacinque anni ha un 80 per cento di probabilità di arrivare alla
stessa data dell’anno successivo. Sfidando la sorte, Hendrik, che ha
esattamente quell’età, decide di riprendere a scrivere il diario
interrotto un anno prima, in seguito a una perdita che lo ha toccato da
vicino. Un po’ perché quell’ora e mezzo di scrittura al giorno, in cui
dissotterra la sua penna dissacrante, gli manca non poco, un po’ perché
per la sua indole è inconcepibile abbandonarsi alla mancanza assoluta di
obblighi che contraddistingue la quotidianità di una casa di riposo,
dove, se vuoi, «puoi farti imboccare la vita come un budino in cui non è
rimasto neanche un grumo».
Per Hendrik e il gruppo di amici del club Vemamimo, i
Vecchi-ma-mica-morti, una prospettiva del genere è improponibile. Fedele
allo spirito con cui è stato fondato, il club non si risparmia pur di
rendere le giornate (e le nottate) in casa di cura piacevoli nonostante
tutto, con festini di mezzanotte, fuochi d’artificio illegali,
esplorazioni culinarie in ristoranti più o meno esotici e non solo…
Se Hendrik deve pur sempre fare i conti con lo scorrere del tempo, non
soltanto per quanto lo riguarda ma anche, e forse soprattutto, per chi
gli è più vicino, per sua fortuna non perde le doti che lo
contraddistinguono, preziose a qualsiasi età. Perché ironia, autoironia e
disincanto a volte sono davvero un farmaco salvavita.
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