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giovedì 23 giugno 2016

La stagione del sangue di Samuel Bjørk


In LA STAGIONE DEL SANGUE, Samuel Bjørk torna a parlarci di Holger Munch, il capo dell'unità speciale incaricata di risolvere i delitti più efferati e misteriosi, il quale non può fare a meno di chiedere aiuto a Mia Krüger, poliziotta geniale, ma piena di problemi ed attualmente lontana dall'attività lavorativa per gravi problemi personali che l'hanno resa inabile al servizio. Soltanto lei, però, è in grado di vedere al di là delle apparenze, leggendo le corrispondenze segrete tra le cose e gli eventi. Nell'adottare il suo punto di vista, Bjørk adotta uno stile conciso e immediato, fatto come un susseguirsi irregolare di flash visivi che rendono l'andamento della narrazione vorticoso e rapidissimo e intrappolano il lettore in una serie di congetture ed ipotesi.

Anche quest'indagine è stata sviluppata ottimamente per dare largo spazio a suspense e colpi di scena. 
L'indagine inizia, come sempre, con un ritrovamento apparentemente casuale che non può non sconvolgere chi vi assiste, ma soprattutto chi deve trovare il colpevole ed assicurarlo alla iustizia prima che l'orrore si ripeta.

In una bella mattina di sole, sulle sponde del fiordo a sud di Oslo, in una radura tra boschi accesi dai colori autunnali, viene trovato il cadavere di un'adolescente. È nuda, magrissima, distesa su un letto di piume. Intorno a lei una schiera di candele disposte a formare una stella a cinque punte.

 Mia Krüger e Holger Munch devono scavare nei segreti inconfessabili di una città apparentemente perfetta, nei traumi di persone sole e abbandonate da tutti, negli i abissi della follia e nei recessi più oscuri della rete, per poter fermare il colpevole che dissemina cadaveri avvolti da tenebre macchiate di sangue.

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