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giovedì 30 giugno 2016

Il senso di una fine di Julian Barnes, letto da Fabrizio Bentivoglio


È la prima volta che mi accosto ad un'opera letteraria, non leggendola direttamente, ma ascoltandola con un audiolibro. È la prima volta anche che entro in contatto con uno dei romanzi di Julian Barnes e ne resto profondamente colpita. Non so se è merito anche della voce sensuale di Fabrizio Bentivoglio o del tema dominante del romanzo che narra, sul filo della memoria, una vita cercando di coglierne il senso quando ormai il protagonista è anziano.

Non si finisce mai di imparare dalle proprie azioni o di chiedersi che cosa si è sbagliato ad un certo punto del percorso.

IL SENSO DI UNA FINE è anche il senso della vita, dei continui interrogativi che accompagnano anime profondamente senzienti. È un romanzo complesso, come l'esistenza di ognuno di noi lo è, ma è anche ricco di colpi di scena. Quando si pensa di aver compreso tutto della vita, si scopre che qualcosa del nostro vissuto è andato irrimediabilmente perduto.  

"La nostra vita non è la nostra vita, ma solo la storia che ne abbiamo raccontato. Agli altri, ma soprattutto a noi stessi."

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