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mercoledì 15 giugno 2016

Emons: IL SENSO DI UNA FINE

BENTIVOGLIO LEGGE BARNES
DAL 30 GIUGNO IN LIBRERIA


IL SENSO DI UNA FINE

di Julian Barnes
letto da Fabrizio Bentivoglio
“La nostra vita non è la nostra vita, ma solo la storia che ne abbiamo raccontato.” 
 
 
Tony Webster è un uomo senza qualità che si avvia a una tranquilla vecchiaia. Alle spalle un’esistenza ordinaria, al riparo dalle emozioni e da qualsiasi stravaganza, un rapporto discreto con la figlia e con la ex moglie. Ma la lettera con cui un avvocato gli annuncia il lascito di cinquecento sterline e di un diario proveniente dal passato scuote il fondo limaccioso della sua vita. Tony deve ora scoprire chi gli ha destinato quell'ingombrante eredità e perché ha scelto proprio lui, e quale segreto rabbiosamente custodito quel diario potrebbe rivelare. Nel porsi queste domande, s’imbatterà in risposte che avrebbe preferito non conoscere e imparerà a sue spese che “la nostra vita non è la nostra vita, ma solo la storia che ne abbiamo raccontato”.

Il percorso a ritroso nelle zone d’ombra della vita diventa cosí riflessione sulla fallacia della storia, “quella certezza che prende consistenza là dove le imperfezioni della memoria incontrano le inadeguatezze della documentazione”, secondo il geniale amico dei tempi del liceo, Adrian Finn. Ed è dunque a quel punto di congiunzione, ai ricordi imperfetti come ai documenti inadeguati, che il vecchio Tony deve ora guardare per comprendere le vicissitudini del Tony giovane. Come ha potuto la ragazza di allora, Veronica Ford, preferirgli l’amico raffinato e brillante, Adrian? Ci sono solo Camus e Wittgenstein dietro l’estrema decisione di Adrian? Da che cosa ha voluto metterlo in guardia tanti anni prima la madre della ragazza? Perché a distanza di quarant’anni Veronica ritorna nella sua vita con un bagaglio di silenzi e il rifiuto di dargli ciò che è suo?
 

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