Tony Webster è un uomo senza qualità che si avvia a una tranquilla
vecchiaia. Alle spalle un’esistenza ordinaria, al riparo dalle emozioni e
da qualsiasi stravaganza, un rapporto discreto con la figlia e con la
ex moglie. Ma la lettera con cui un avvocato gli annuncia il lascito di
cinquecento sterline e di un diario proveniente dal passato scuote il
fondo limaccioso della sua vita. Tony deve ora scoprire chi gli ha
destinato quell'ingombrante eredità e perché ha scelto proprio lui, e
quale segreto rabbiosamente custodito quel diario potrebbe rivelare. Nel
porsi queste domande, s’imbatterà in risposte che avrebbe preferito non
conoscere e imparerà a sue spese che “la nostra vita non è la nostra
vita, ma solo la storia che ne abbiamo raccontato”.
Il percorso a ritroso nelle zone d’ombra della vita diventa cosí
riflessione sulla fallacia della storia, “quella certezza che prende
consistenza là dove le imperfezioni della memoria incontrano le
inadeguatezze della documentazione”, secondo il geniale amico dei tempi
del liceo, Adrian Finn. Ed è dunque a quel punto di congiunzione, ai
ricordi imperfetti come ai documenti inadeguati, che il vecchio Tony
deve ora guardare per comprendere le vicissitudini del Tony giovane.
Come ha potuto la ragazza di allora, Veronica Ford, preferirgli l’amico
raffinato e brillante, Adrian? Ci sono solo Camus e Wittgenstein dietro
l’estrema decisione di Adrian? Da che cosa ha voluto metterlo in guardia
tanti anni prima la madre della ragazza? Perché a distanza di
quarant’anni Veronica ritorna nella sua vita con un bagaglio di silenzi e
il rifiuto di dargli ciò che è suo?
|
|
Nessun commento:
Posta un commento
Dimmi la tua ...