Carrie Snyder
Girl runner
Sonzogno - pp. 288 - Euro 16.50
Girl runner,
la ragazza che correva, si chiama Aganetha Smart e, nel 1928,
conquistò la medaglia d'oro per il Canada alle Olimpiadi di Amsterdam.
Ma chi si ricorda più di lei e della sua gloria passata, ora che vive
sola e abbandonata in una casa per anziani? Eppure, un giorno, la sua
tranquilla routine viene interrotta dalla visita di un ragazzo e una
ragazza, desiderosi - almeno così dicono - di farsi raccontare la sua
storia e girare un documentario sulle sue imprese sportive. Con il
corpo debole ma la mente pronta a un'ultima avventura, Aganetha si
lascia così caricare in auto e trascinare via. Man mano che il viaggio
la conduce verso i luoghi della sua infanzia, nelle brumose campagne
dell'Ontario, i ricordi di Aggie (come la chiamavano affettuosamente
in famiglia) invadono la scena, si accavallano, raccontando una vita
movimentata e intensa. I numerosi personaggi del suo lontano passato
tornano così a esistere, più presenti dei vivi che la circondano: c'è
Aganetha bambina e poi adolescente che, insieme alle sorelle, impara a
conoscere il mondo dei grandi; c'è la Prima guerra mondiale, che si
porta via tanti giovani; c'è la scoperta del talento atletico e
quell'allenatore che eccita la sua voglia di primeggiare; ci sono i
tormenti dell'amicizia femminile e poi quelli del primo amore; infine
c'è la donna adulta, alle prese con scelte di vita che non sempre si
collocano nel solco della propria epoca. Oltre a una trama ricca di
colpi di scena, è la voce narrante di Aganetha a sedurre e ipnotizzare
il lettore, con le sue emozioni, la sua forza d'animo e quella speciale
generosità che la porta a entrare in contatto con persone molto
diverse da lei. Solo quando il suo viaggio si avvia alla conclusione,
Aggie scopre che i due giovani che sono venuti a cercarla non sono
quel che dicono di essere, e conoscono un segreto che lei non ha mai
rivelato a nessuno.
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