Il libro Romanzo intenso, dalla lingua evocativa, Ruggine
narra la storia di una donna anziana di un paese di poche anime, grette
e crudeli, protagoniste di vicende aspre su orizzonti con poche
speranze. Sullo scenario di una Toscana letteraria e allo stesso tempo
autentica, gli abitanti del piccolo nucleo al centro della storia
commetteranno ogni tipo di angheria ai danni della donna, vittima suo
malgrado di una vera e propria persecuzione a causa del suo passato.
Il mistero di Ruggine – chiamata così per l’attaccamento a Ferro, il gatto che ora è l’unica compagnia di una vita altrimenti desolata – ruota attorno a un fatto torbido riguardante il suo unico figlio, da tempo rinchiuso in una casa di cura per il suo comportamento violento. Da allora, nonostante i soprusi subiti, Ruggine è il demonio, la strega da cui guardarsi, messa al bando dalla comunità per la sua condotta illecita e punita per il suo fare schivo e fatalmente remissivo. Nonostante l’innocenza e la rassegnata accettazione di un destino avverso, la condanna sarà senza appello e a emergere sarà unicamente la grande solitudine della donna fino allo straziante, paradossale epilogo nel rovesciamento di ogni senso di pietà e di giustizia.
Hanno detto del suo precedente romanzo, Nero toscano:
«Una metafora di quello che dovrebbe essere, oggi, il dovere di ognuno di farsi contadino in quel modo». Vincenzo Consolo
In occasione dell’uscita di Noir toscan in Francia, hanno scritto:
«Buio è un contadino che lotta contro gli uomini e sfoga sugli animali il suo bisogno insaziabile di comprensione. Troppo diverso, troppo solitario, la natura finisce con l’essere per lui lo specchio dei suoi tormenti. La fine di Buio è un bel momento di letteratura, discreto, nitido, forte». Le Monde
«Un testo insolito, in contrasto con tutto quello che si può leggere oggi». Le Figaro
Anna Luisa Pignatelli Toscana di nascita, ha trascorso molti anni fuori dall’Italia, fra cui alcuni a Dar es Salaam e a Seoul. Come scrittrice, è molto conosciuta e apprezzata in Francia, dove, nel 2010, ha vinto il Prix des lecteurs du Var con la traduzione del suo primo libro Nero toscano, pubblicato in Italia nel 2013. Attualmente vive in Guatemala.
Il mistero di Ruggine – chiamata così per l’attaccamento a Ferro, il gatto che ora è l’unica compagnia di una vita altrimenti desolata – ruota attorno a un fatto torbido riguardante il suo unico figlio, da tempo rinchiuso in una casa di cura per il suo comportamento violento. Da allora, nonostante i soprusi subiti, Ruggine è il demonio, la strega da cui guardarsi, messa al bando dalla comunità per la sua condotta illecita e punita per il suo fare schivo e fatalmente remissivo. Nonostante l’innocenza e la rassegnata accettazione di un destino avverso, la condanna sarà senza appello e a emergere sarà unicamente la grande solitudine della donna fino allo straziante, paradossale epilogo nel rovesciamento di ogni senso di pietà e di giustizia.
Hanno detto del suo precedente romanzo, Nero toscano:
«Una metafora di quello che dovrebbe essere, oggi, il dovere di ognuno di farsi contadino in quel modo». Vincenzo Consolo
In occasione dell’uscita di Noir toscan in Francia, hanno scritto:
«Buio è un contadino che lotta contro gli uomini e sfoga sugli animali il suo bisogno insaziabile di comprensione. Troppo diverso, troppo solitario, la natura finisce con l’essere per lui lo specchio dei suoi tormenti. La fine di Buio è un bel momento di letteratura, discreto, nitido, forte». Le Monde
«Un testo insolito, in contrasto con tutto quello che si può leggere oggi». Le Figaro
Anna Luisa Pignatelli Toscana di nascita, ha trascorso molti anni fuori dall’Italia, fra cui alcuni a Dar es Salaam e a Seoul. Come scrittrice, è molto conosciuta e apprezzata in Francia, dove, nel 2010, ha vinto il Prix des lecteurs du Var con la traduzione del suo primo libro Nero toscano, pubblicato in Italia nel 2013. Attualmente vive in Guatemala.
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