È così che si uccide
Mirko Zilahy
Longanesi Thriller - Pag. 420 - € 16.40
La pioggia di fine estate è implacabile e lava via ogni traccia: ecco
perché stavolta la scena del crimine è un enigma indecifrabile. Una sola
cosa è chiara: chiunque abbia ucciso la donna, ancora non identificata,
l’ha fatto con la cura meticolosa di un chirurgo, usando i propri
affilati strumenti per mettere in scena una morte. Perché la morte è uno
spettacolo. Lo sa bene, Enrico Mancini. Lui non è un commissario come
gli altri. Lui sa nascondere perfettamente i suoi dolori, le sue
fragilità. Si è specializzato a Quantico, lui, in crimini seriali. È un
duro. Se non fosse per quella inconfessabile debolezza nel posare gli
occhi sui poveri corpi vittime della cieca violenza altrui. È uno
spettacolo a cui non riesce a riabituarsi. E quell’odore. L’odore
dell’inferno, pensa ogni volta. Così, Mancini rifiuta il caso.
Rifiuta
l’idea stessa che a colpire sia un killer seriale. Anche se il suo
istinto, dopo un solo omicidio, ne è certo. E l’istinto di Mancini non
sbaglia: è con il secondo omicidio che la città piomba nell’incubo.
Messo alle strette, il commissario è costretto ad accettare l’indagine… E
accettare anche l’idea che forse non riuscirà a fermare l’omicida prima
che il suo disegno si compia. Prima che il killer mostri a tutti –
soprattutto a lui – che è così che si uccide.
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