RALF ROTHMANN - Morire in primavera
Euro 16,00 - 208 pagine
Febbraio 1945. La Seconda guerra mondiale è agli sgoccioli. Più di cinque milioni di soldati, un milione di civili e quasi sei milioni di ebrei hanno già perso la vita. Ma Hitler non si arrende e chiede il sacrificio più terribile, quello dei più giovani.
Walter Urban e Friedrich «Fiete» Caroli, sono tra gli ultimi soldati reclutati a forza dalle SS. Hanno appena 17 anni e lavoravano come mungitori in una grande fattoria. Walter è fortunato. Durante l’addestramento di poche settimane riesce a prendere la patente e viene affidato alla squadra di autisti che ha il compito di rifornire le unità della Waffen-SS. Fiete invece viene spedito in prima linea. Pacifista nell’animo e profondamente disgustato dalla guerra, farà comunque il suo dovere. Ma di fronte ai soldati feriti, alle bombe che piovono dal cielo e alle granate lanciate dallo stesso esercito tedesco alle spalle dei propri commilitoni, per spronarli ad attaccare il nemico, Fiete crolla. Deve andarsene, a qualunque costo. Catturato mentre sta fuggendo, Fiete viene condannato a morte in quanto disertore. E Walter, ancora incredulo, si ritrova a dover eseguire il più terribile degli ordini: puntare l’arma contro il suo migliore amico…
«Morire in primavera è un romanzo grandioso, più forte di qualsiasi esperienza letteraria. Ed è anche molto più di un romanzo pacifista. Il miglior libro che ho letto quest’anno». Sebastian Hammelehle, Der Spiegel
ERICH MARIA REMARQUE - La notte di Lisbona
Euro 15,00 - Pagine 272
È il 1942 a Lisbona. Un uomo osserva attentamente una nave ancorata nel Tago, poco distante dalla banchina. Al vivo bagliore delle lampadine scoperte, sull’imbarcazione si sbrigano le operazioni di carico. Si stivano carichi di carne, pesce, conserve, pane e legumi. Come tutti i piroscafi che, in quei tumultuosi giorni del 1942, lasciano l’Europa per l’America, la nave sembra un’arca ai tempi del diluvio. Un’arca incaricata di porre in salvo una gran folla di disperati, di profughi inseguiti dalle acque fetide del nazismo che hanno inondato da un pezzo Germania e Austria, e già sommerso Amsterdam, Bruxelles, Copenaghen, Oslo e Parigi. Anche l’uomo che la contempla è un profugo, senza alcuna speranza, però, di raggiungere New York, la terra promessa. Da mesi i posti sulla nave sono esauriti e, oltre al permesso di entrata in America, all’uomo mancano anche i trecento dollari del viaggio. Sarebbe certamente destinato a perdersi e dissanguarsi nel groviglio dei rifiutati visti d’entrata e d’uscita, degli irraggiungibili permessi di lavoro e di soggiorno, dei campi d’internamento, della burocrazia e della solitudine, se la sorte non venisse in suo aiuto.
Apparso per la prima volta nel 1962, La notte di Lisbona è un commovente romanzo d’amore e, insieme, una struggente testimonianza del disincanto dei vinti e dell’esodo come unica soluzione dinanzi alle mostruosità della tirannia.
«Commuovere il lettore con la forza delle parole, e destarne insieme cuore e mente, è il dono straordinario di Remarque». The New York Times
SHLOMO PINES
Le metamorfosi della libertà. Tra Atene e Gerusalemme
Euro 25,00 - 464 pagine
Uno dei grandi studiosi dell’ebraismo del Novecento, accostabile per importanza soltanto a pensatori del calibro di Jonas, Scholem, Lewy, Strauss e Taubes, è stato certamente Shlomo Pines, il celebre curatore e traduttore dell’edizione inglese della Guida dei perplessi di Maimonide.
Pines ha lasciato un’infinità di scritti, impressionanti per eruzione e varietà di temi, che spaziano dal mondo greco-romano alla mistica ebraica e araba, a Nietzsche e al pensiero contemporaneo. I Collected Works in cinque volumi pubblicati tra il 1979 ed il 1997 raccolgono la quasi totalità delle sue opere in inglese e in francese. E mostrano l’originale linea di ricerca dello studioso, dagli anni di formazione parigini fino a quelli dell’insegnamento nell’università di Gerusalemme. Per Pines non esiste un solo ebraismo poiché, nel corso della sua storia, l’ebraismo ha sempre costituito una realtà plurale, capace di definirsi ogni volta in relazione al contesto con cui entrava in contatto. Analogamente, non esiste nemmeno una filosofia specificamente ebraica, ma un sistema di testi e di problemi ereditati dal mondo greco-arabo con cui gli ebrei, a un certo punto della storia e per ragioni diverse, si trovarono ad avere a che fare. La stessa critica viene da lui mossa a più riprese all’idea di «cultura ebraica», troppo generica e imprecisa per poter davvero dar ragione della complessità che intende rappresentare. Questo volume presenta per la prima volta in Italia un’organica raccolta dei suoi scritti e traccia a grandi linee il percorso di quello che è stato al tempo stesso un grande studioso e un grande sapiente.
ERIK LARSON - Il giardino delle bestie
Euro 18,00 - 560 pagine
Euro 18,00 - 560 pagine
Questo libro narra della storia vera di William E. Dodd e di sua figlia
Martha, un padre e una giovane donna americani improvvisamente
trapiantati dalla loro accogliente casa di Chicago nel cuore della
Berlino nazista del 1934. Rispettabile professore di storia
all’università di Chicago, nel 1933 Dodd è nominato da Roosvelt
ambasciatore a Berlino. Da fervente democratico jeffersoniano qual è, è
tutto fuorché il candidato modello per un simile incarico. Non è ricco,
non è politicamente influente e non appartiene nemmeno alla cerchia
degli amici di Roosvelt. Tuttavia, per Roosvelt è un ambasciatore
perfetto per un paese che, tra la crisi economica dilagante e un altro
rovinoso anno di siccità, rappresenta per l’America soltanto una
seccatura: la seccatura di un miliardo e duecentomila dollari, debito
che Berlino ha contratto con gli Stati Uniti, e che Hitler si mostra
sempre meno propenso a voler saldare. ...
«Dodd, l’ambasciatore americano che criticò Hitler in pubblico». Sergio Romano, Corriere della Sera
«Dodd, l’ambasciatore americano che criticò Hitler in pubblico». Sergio Romano, Corriere della Sera
HERBERT GRIMM - Il soldato Schlump
Euro 17,00 - 256 pagine
Euro 17,00 - 256 pagine
Emil Schulz, soprannominato scherzosamente a scuola Schlump, è un
giovane idealista entusiasta della vita che, appena sedicenne, si
arruola volontario allo scoppio della Prima guerra mondiale. La sola
idea di poter indossare una magnifica uniforme, e marciare impettito
sotto lo sguardo ammirato delle ragazze, è per lui qualcosa di
irresistibile. Schlump mastica un po’ di francese e viene, perciò,
spedito dalle autorità militari in una guarnigione in Francia, dove
trascorre i suoi giorni in un perfetto idillio campestre. Dopo alcuni
mesi, tuttavia, viene trasferito in trincea, dove si imbatte per la
prima volta nell’insensata ferocia e brutalità della guerra: vede i
compagni morire dopo strazianti agonie, sperimenta stenti e privazioni
inimmaginabili e resta gravemente ferito. È il periodo più buio e più
tragico della sua giovane vita, che tuttavia non è in grado di scalfire
la sua fiducia nell’umanità e la sua voglia di vivere. Dopo un lunga
degenza in ospedale, riesce a ottenere il trasferimento in un lazzaretto
del suo paese natale. ...
«Una scoperta letteraria che non ha prezzo» Neue Osnabrücker Zeitung
«Una scoperta letteraria che non ha prezzo» Neue Osnabrücker Zeitung
PHILIPPE HAYAT - Momo a Les Halles
Euro 18,00 - 416 pagine
Euro 18,00 - 416 pagine
Una scatola di biscotti con dentro centoquarantatré franchi, l’abito
buono indossato per festeggiare il diploma di terza media, un paio di
oggetti di scarso valore gettati alla rinfusa in una borsa: ecco tutto
il patrimonio che Maurice, detto Momo, e Marie Moscowitz,
rispettivamente quattordici e undici anni, riescono a portarsi via il
giorno d’agosto del 1941 in cui scappano come ladri dalla loro casa di
rue des Érables a Parigi, accompagnati dal direttore di papà Moscowitz,
Monsieur Surreau, il presidente degli stabilimenti Surreau, piombato in
piena notte nell’appartamento per condurli in salvo. Nel 1941, in
Francia, basta avere in tasca una carta d’identità barrata con la parola
EBREO, sputata come un insulto, per essere deportati. Dopo un controllo
ai documenti, papà Moscowitz è stato arrestato mentre passeggiava per
le strade della capitale. Della madre dei ragazzi, invece, come di tante
«israelite» che, come dice Monsieur Surreau, «lasciano i figli davanti
alla porta dell’orfanotrofio e se ne vanno come ladre», non si sa nulla.
...
«Un grande romanzo popolare». Au Femenin
«Un grande romanzo popolare». Au Femenin
MANUEL CHAVES NOGALES - Agonia della Francia
Euro 16, 52 - 192 pagine
Euro 16, 52 - 192 pagine
Nel 1937 Manuel Chaves Nogales approda a Montrouge, un sobborgo
operaio alle porte di Parigi. Fugge da un Paese, la Spagna, dove è un
tipo «perfettamente fucilabile» dai due contendenti in guerra: dai
comunisti guidati da Mosca, e dai fascisti foraggiati da Roma e
Berlino.È, come lui stesso ama definirsi, un «cittadino di una
repubblica parlamentare e democratica» che, andata velocemente in
malora, non concede altra scelta che l’esilio a un giornalista e
scrittore figlio della piccola borghesia liberale sevigliana. A
Montrouge, la République gli procura un appartamento popolare d’antico
decoro dove sistemarsi con moglie e figli. Reportero di fama, autore di una brillante biografia di Juan Belmonte - il grande matador, il torero bohémien
che frequentava artisti e leggeva Maupassant - Chaves si ritrova a
Parigi «insieme agli scarti dell’umanità che la mostruosa macchina degli
Stati totalitari va producendo». Un demi-monde di esclusi,
reprobi, sconfitti: pope russi, ebrei tedeschi, rivoluzionari italiani.
«La agonía è…
un libro scritto a caldo. Uno di quei resoconti svelti che
nell’urgenza, nella tremenda accelerazione del tempo, del Secolo,
trovano insieme ispirazione e lucidità… Dimostra che, senza il minimo
bisogno di attacchi dal cielo, un’antica Nazione può tranquillamente
farsi fuori da sé».
dall’Introduzione di Marco Cicala
dall’Introduzione di Marco Cicala
MONIKA HELD - La notte più buia
Euro 17,00 - 272 pagine
Euro 17,00 - 272 pagine
È il 5 giugno 1964, un torrido venerdì d’estate, quando Lena incontra
per la prima volta Heiner Rosseck all’interno del tribunale di
Francoforte. Terminate le ultime traduzioni e lasciato il suo angusto
ufficio senza finestre, stava per guadagnare l’uscita, con il pensiero
rivolto già a come svagarsi ? una nuotata all’aperto, un film al cinema,
un bicchiere di vino, magari ?, quando lo ha scorto: un uomo alto e
smagrito sul punto di scivolare a terra lungo una parete. Il tempo di
sorreggerlo e di chiedergli «Sta bene?» che ha appreso la sua drammatica
storia. Heiner Rosseck da Vienna, giunto nelle fredde aule del
tribunale di Francoforte per testimoniare al processo contro i crimini
nazisti di Auschwitz in cui è stato prigioniero. Rosseck, il
sopravvissuto, appena sottoposto a un estenuante interrogatorio sul
ruolo, le responsabilità e le azioni di due imputati, Kehr e Kaduk, i
peggiori aguzzini del campo di prigionia.
GIORGIO AGAMBEN
Angeli. Ebraismo, Cristianesimo, Islam
Euro 22,00 - 934 pagine
Angeli. Ebraismo, Cristianesimo, Islam
Euro 22,00 - 934 pagine
Teologi e filosofi, poeti e pittori non hanno mai cessato di
interrogarsi sulla natura degli angeli. La loro immagine insieme
splendida ed estenuata, pensierosa e feroce è penetrata così
profondamente, oltre che nelle preghiere e nelle liturgie quotidiane
dell'occidente, nella filosofia, nella letteratura, nella pittura, nella
scultura, ma anche nei sogni a occhi aperti, nelle sottoculture e nel
Kitsch, che una comprensione anche semplicemente coerente dell'argomento
sembra impossibile. In che modo comunicano fra loro e con gli uomini di
cui si prendono cura? Hanno un vero corpo o una specie di manichino che
ogni volta assumono e lasciano cadere? Qual è il loro sesso? Sono
capaci di sentimenti, possono ridere o piangere? Ma, soprattutto, qual è
la loro funzione nel governo divino del mondo?
Divisa in tre sezioni corrispondenti alle tre grandi religioni del Libro - Ebraismo, Cristianesimo, Islam - questa antologia riunisce per la prima volta in una accurata presentazione critica i testi più significativi mai scritti sugli angeli, da Origene a Tommaso d'Aquino, dalla Bibbia a Maimonide, da Avicenna al sufismo. Ne esce un'immagine completamente nuova, in cui le delicate creature alate che ci sorridono dai quadri di Giovanni Bellini mostrano improvvisamente i tratti terribili della milizia divina e quelli loschi di una sterminata burocrazia celeste, che tiene nelle sue mani non solo le fila dei rapporti fra il divino e l'umano, ma anche la stessa posta in gioco della politica occidentale.
Divisa in tre sezioni corrispondenti alle tre grandi religioni del Libro - Ebraismo, Cristianesimo, Islam - questa antologia riunisce per la prima volta in una accurata presentazione critica i testi più significativi mai scritti sugli angeli, da Origene a Tommaso d'Aquino, dalla Bibbia a Maimonide, da Avicenna al sufismo. Ne esce un'immagine completamente nuova, in cui le delicate creature alate che ci sorridono dai quadri di Giovanni Bellini mostrano improvvisamente i tratti terribili della milizia divina e quelli loschi di una sterminata burocrazia celeste, che tiene nelle sue mani non solo le fila dei rapporti fra il divino e l'umano, ma anche la stessa posta in gioco della politica occidentale.
«Affascinante repertorio che attraversa fedi, epoche, universi umani». Elena Loewenthal, la Stampa
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