La quarta sponda
Dalla guerra di Libia alle rivolte arabe
Sergio Romano
Longanesi Storia - Pag. 336 - € 22
Non è certamente un caso, se oggi la Libia è, insieme alla Siria, il Paese più violento e caotico del Mediterraneo. Nella Quarta sponda,
Sergio Romano ne ripercorre la storia e ce ne illustra i tanti volti.
Il primo è quello delle due province ottomane, alla periferia
dell’Impero, quando l’Italia ne decise la conquista: piccole società
ebraiche ed europee nelle due città maggiori, modesti traffici con il
Mediterraneo e con l’Africa, tribù combattenti e gelose della loro
indipendenza che daranno molto filo da torcere all’amministrazione
coloniale italiana.
Il secondo è quello della colonia degli anni Venti e Trenta. Nacque
allora, soprattutto durante il governatorato di Balbo, una Libia
italiana di cui esistono ancora parecchie tracce.
Il terzo è quello della Libia post-coloniale, dopo la fine della Seconda
guerra mondiale e la proclamazione dell’indipendenza: un piccolo regno,
una nuova ricchezza rappresentata dal petrolio e dal gas, un’importante
comunità italiana e buone relazioni con la vecchia potenza coloniale.
Il quarto è quello di Gheddafi, ufficiale nazionalista, spregiudicato,
tirannico, divorato da insaziabili ambizioni.
Il quinto e ultimo volto è quello incompleto di un Paese che non è
ancora riuscito, dopo le rivolte arabe, a trovare un nuovo equilibrio ed
è tuttora sconvolto da una sanguinosa guerra civile. Ma è sempre lì, di
fronte alle coste italiane, con le sue ricchezze, le sue minacce e il
suo carico d’immigrati che riversa sulle nostre spiagge: una buona
ragione per conoscere meglio la sua storia.
Nessun commento:
Posta un commento
Dimmi la tua ...