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mercoledì 21 ottobre 2015

Acque di morte di Mo Hayder


Ottimo, agghiacciante romanzo che non risparmia, durante la narrazione, dettagli truculenti e descrizioni a livello scientifico. È come stare in prima persona sulla scena del crimine. Ottimo il giallo poliziesco di MO HAYDER, che vede in azione, senza mai collaborare veramente, il detective Jack Caffery e la poliziotta, specializzata in immersioni subacquee, Frea Marley.
"Forse parla qualcuno che è stato scelto dalla morte."
Entrambi i protagonisti, di cui osserviamo le vite, private e lavorative, a capitoli alterni, hanno abilità diverse, ma un fiuto speciale nello svolgere le indagini.
Ognuno ha il proprio metodo, ma il fine è la giustizia: così come la intendono loro. Ognuno a suo modo, che forse può essere lo stesso. Si osservano a distanza. Si studiano, così che il lettore non riesce a prevedere cosa accadrà, ma è costantemente attento ai possibili sviluppi.
Jack Caffery ha un rapporto particolare con i criminali, per via del suo doloroso passato. Nelle indagini è un segugio che fiuta la pista e la segue, procedendo a intuito.
"Mi sto avvicinando, amico. Ti sento. Non sono lontano."
Frea Marley, invece, si trova coinvolta in una strana e complicata situazione.
Nel frattempo, troppe morti cominciano a susseguirsi in rapida sequenza. Che siano tutte davvero de semplici suicidi? E allora come mai ai cadaveri mancano piccoli frammenti di pelle?

Il Male è dovunque, anche dentro coloro che cercano ogni giorno di combatterlo.
Troppi segreti, troppe ombre dividono i protagonisti.
La loro scelta di difendere la legge si rivela ogni giorno più difficile. Infatti il lavoro li mette costantemente alla prova, perché quando hai incontrato il Male, lui cammina con te. E non lascia spazio a nessuno.

Con questo thriller, MO HAYDER, proprio come Frea, la sua protagonista, sfida gli abissi, anche se però si addentra in quelli della mente, quelli dove abita il Male, che è pronto a sconvolgere e terrorizzare una tranquilla cittadina affacciata sul mare. 

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