Il coraggio di restare
Grazia Lissi
Longanesi Saggistica
Pagine: 192 - Prezzo: € 14
La profonda crisi economica, la burocrazia
asfissiante, la schiacciante pressione
fiscale. Sono mille i motivi che possono
spingere un imprenditore a lasciare l’Italia,
a spostare la produzione all’estero, in
Paesi dove la forza lavoro ha un costo infinitamente
più basso. Molti hanno ceduto
e cedono a questa tentazione. Altri, al
contrario, resistono. E lo fanno perché
credono profondamente che la scelta di
restare in Italia, nonostante le molte difficoltà,
possa fare la differenza e, nel lungo
periodo, ripagare gli sforzi. Questo libro
racconta le storie di diciotto imprenditori
italiani che hanno deciso di restare.
Come José Rallo, delle cantine Donnafugata
di Marsala, o Pina Amarelli, presidente
dell’omonima azienda calabrese di
liquirizia, che hanno strettamente legato
lo sviluppo delle loro imprese alla tutela
del territorio. O come la famiglia Damiani,
che con i suoi gioielli ha riportato nel
mondo la maestria del distretto orafo di
Valenza. Alcuni dei protagonisti di questo
libro hanno avuto la forza di proporre
idee nuove che hanno conquistato i
mercati internazionali. Paolo Fazioli, che
ha trasformato un’azienda di mobili in
una produzione di pianoforti tra i migliori
al mondo. Antonio Zamperla, che costruisce
giostre per i grandi parchi di divertimento
dei cinque continenti, fra cui
Coney Island, e Alberto Biancheri, floricoltore
che a forza di sperimentare e ibridare
ha rilanciato la «Riviera dei Fiori»
sul mercato internazionale. Altri hanno
saputo rinnovare e rilanciare l’azienda
dopo una difficile crisi, come Ali Reza
Arabnia, che ha portato la Geico Taikisha
ai vertici del mercato mondiale degli impianti
per la verniciatura auto.
Impegno, creatività, coraggio: le vite di
questi imprenditori sembrano romanzi,
ma sono tutte vere. E italiane.
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