Leonardo
Gori non è soltanto il vincitore del premio Scerbanenco e
uno dei giallisti italiani più apprezzati da critica e pubblico. È anche l'autore del
ciclo dei romanzi basati sul celebre personaggio di Bruno Arcieri: prima
capitano dei Carabinieri nell’Italia degli anni Trenta, poi ufficiale dei
Servizi segreti nella seconda guerra mondiale e infine inquieto senior citizen negli anni Sessanta del
Novecento.
IL RITORNO
DEL COLONNELLO ARCIERI è l'ottavo romanzo giallo della fortunata serie.
Inoltre è
anche autore di fortunati thriller storici e co-autore di importanti saggi sul
fumetto e forme espressive correlate, come illustrazione,
cinema e disegno animato.
È molto
stimato per i suoi gialli. Sono indubbie le sue grandi doti narrative,
poiché i suoi romanzi suscitano emozioni e tracciano trame interessanti,
accompagnate da dialoghi brillanti ed incisivi. Però, il principale pregio dei
romanzi di Gori, ed in particolar modo di IL RITORNO DEL COLONNELLO ARCIERI, è
che riesce a far viaggiare il lettore nella recente storia del nostro Paese. Il
personaggio Bruno Arcieri è un eroe integerrimo, un colonnello dei carabinieri
che ci racconta, con grande realismo, gli aspetti più negativi dell’Italia del
Novecento, con un attento sguardo critico.
In questo giallo, inizialmente
ambientato nella Parigi del 1968, tra i passanti che osservano un corteo di
studenti in rivolta invadere i boulevard, c'è anche Bruno Arcieri. È lì perché
si sta nascondendo: da chi ha cercato di ucciderlo, dai ricordi, dai rimorsi,
dai fantasmi del passato. Ha cambiato identità: si fa chiamare Marcel, aiuta
nella cucina di un bistrot e si è fatto pure crescere la barba.
Ha trovato un'amica,
Marie, ma è comunque inquieto, poiché si sente continuamente braccato.
È stufo di scappare:
vuole combattere i suoi nemici. Così, quando gli consigliano di lasciare la
città e cercarsi un altro rifugio, magari in Spagna, Arcieri non vuole
continuare a fuggire dal suo passato. Se deciderà di lasciare Parigi, sarà per
tornare a Firenze, per saldare i conti sospesi, fare chiarezza, forse
giustizia, e combattere un'altra battaglia, anche se dovesse essere l'ultima.
È questa la sua decisione: dismettere i panni di Marcel e tornare ad
essere il colonnello dei Carabinieri Bruno Arcieri. Questa nuova storia
possiede una grande e profonda intensità, che rende complesso il personaggio,
ma non per questo meno amabile ed apprezzabile.
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