Non è sbagliato annoverarlo tra i casi editoriali. La scrittrice
esordiente Elizabeth Little ha orchestrato una trama strabiliante ed è riuscita
a vendere il suo romanzo ancor prima di averne terminata la stesura.
È un romanzo particolarissimo con una trama molto intricata, ma che
parla ai giovani come agli adulti alla ricerca di gialli che li sconvolgano.
L'elemento portante è il segreto che avvolge la morte di una donna
bellissima, che in molti odiavano e forse nessuno conosceva davvero. Anche sua
figlia Janie non aveva un bel rapporto con la madre.
Era una ragazzina viziata, modernamente dedita allo sballo, grazie
all'ingente patrimonio di famiglia. È lei ad essere incolpata per il brutale
omicidio della madre. È Janie a scontare dieci anni di carcere, prima di essere
graziata per un cavillo legale, dovuto a prove alterate.
Janie, però, non ricorda se è stata davvero lei ad ucciderla: era
troppo sotto shock per ricordarlo. Questo dubbio la porta a voler far luce su
quei tragici eventi e a scoprire la verità.
Fin qui, sembrerebbe una storia semplice, ma non lo è perché Janie
Jenkins è famosissima e, da sempre, perseguitata dai paparazzi.
Inoltre, lo stile particolarissimo della Little alterna tradizionali
capitoli intervallati da verosimili documenti storici, deposizioni, chat, blog,
twitt e tutto il resto, alla base dell'informazione.
È una storia che si sviluppa con un crescendo di suspense, man mano che
gli indizi sul passato di Marion, la madre di Janie, vengono a galla. Vicende
intrecciate, voci di paese, chiacchiere e malignità confluiscono in un unico
racconto per portare a galla la verità.
"Non rimasero altro che il
rumore del mio respiro, lo sfrigolio della sigaretta, l'accelerazione
infinitesimale della mia morte. È questo il bello del fumo. Anche quando ogni
altra cosa sfugge al tuo controllo, quando tutto è orribile, aleatorio,
deprimente e ingiusto, almeno per alcuni momenti al giorno puoi determinare la
velocità della tua vita."
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