Donatella Garitta Saracino ha scritto un ottimo giallo, intitolato
"Sguardo inquieto". Dopo un incipit, molto coinvolgente, la
narrazione si dipana per arrivare alla soluzione di un omicidio particolarmente
efferato. Il caso è tutt'altro che semplice poiché la vittima aveva una vita
molto movimentata, sia nella sfera privata che in quella professionale.
Il dottor Masselli è un pediatra torinese di mezz'età che affianca la carriera
medica a quella politica, essendo anche sindaco in un paese della cintura. La
sua vita scorre come quella di tutti sino a quando la sua assistente lo trova
morto nel suo studio. A suggerire una pista passionale è il fatto che il suo corpo
è stato prima evirato e poi finito con un bisturi piantato dritto nel cuore. Il
commissario Cantamessa, incaricato del caso con l’ispettore Raimondi, decide di
non trascurar nessuna pista finché il suo istinto non lo porta a scavare in
un'unica direzione della vita del
medico.
Al caso principale dell’omicidio del dottor Masselli, ben presto se ne
affianca un secondo: un’esplosione in un centro commerciale che ha provocato
quattro morti, molti feriti e portato alla luce un cadavere, murato nelle
fondamenta. Questo secondo fronte d'indagine viene affidato all’ispettore
Raimondi. Nell’esplosione, però, è coinvolta Emma, la donna del commissario
Cantamessa.
A giocare un ruolo importante sono gli sguardi dei personaggi
fondamentali per comprendere chi si ha di fronte e alla base dell'istinto, sia
investigativo che omicida.
La trama è interessante e complessa, ma ben organizzata ai fini di
mantenere alta la suspense durante la narrazione. "Sguardo inquieto"
è una lettura avvincente, che non delude le aspettative.
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