Il romanzo di una madre,
della sua lotta
per salvare la figlia dall’anoressia
e se stessa dai sensi di colpa
Alessandra Arachi
Non più briciole
Longanesi - € 14.90 - Pagine 200
In libreria da oggi.
Sono
diventate un bersaglio fin troppo facile: le mamme delle anoressiche.
Negli ultimi decenni sono state incolpate, in ogni modo, di essere loro
la causa di questa
orribile malattia. Un accanimento senza tregua. Un accanimento senza
fondamento scientifico. E senza alcun diritto di replica. Almeno fino ad
oggi.
A vent’anni di distanza da
Briciole, primo romanzo italiano a portare l’anoressia all’attenzione del grande pubblico,
Alessandra Arachi, giornalista del Corriere della Sera, torna a
raccontare quel dramma dando, per la prima volta, il diritto di parola
ad una madre. In
Non più briciole, infatti, la Arachi riporta
l’attenzione sul tema dell’anoressia, denunciando gli stereotipi che
da anni circondano questa malattia, ostacolandone la guarigione: le
colpe delle madri, ingiustamente ritenute per
anni la causa principale di questo disagio.
E’
Marta De Bellis la protagonista e la voce narrante del romanzo. Ha una
figlia, Loredana, che a sedici anni smette all’improvviso di mangiare e
si infila in quel tunnel ancora oggi enigmatico, chiamato anoressia.
Combatte su due fronti Marta: da un lato
per salvare sua figlia Loredana,
il cui peso scivola pericolosamente fino a raggiungere i trentuno
chili, dall’altro contro quell’incredibile montagna di luoghi comuni
che condannano senza appello lei e tutte le madri di ragazze
anoressiche.
Con uno stile scarno e una lingua asciutta,
Non più briciole è il racconto in presa diretta di ciò che accade
nella quotidianità - anche emotiva - di una madre di fronte a questa
tragedia, purtroppo ancora attualissima, e attraverso la protagonista
del romanzo Alessandra Arachi dà voce a tutte
quelle madri che in questi due decenni si sono rivolte a lei per
trovare confronto e conforto.
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