Leonardo DiCaprio porterà al cinema l’incredibile storia vera
raccontata nel romanzo di Daniel Keys
UNA STANZA PIENA DI GENTE
Nord
DiCaprio interpreterà Billy Milligan, criminale affetto da schizofrenia.
Milligan, protagonista del libro di Daniel Keys,
fu il primo a portare in tribunale la sua infermità mentale
e il primo ad ottenere una sentenza di non colpevolezza.
Il 27 ottobre 1977, la polizia di Columbus,
Ohio, arresta il ventiduenne Billy Milligan con l'accusa di aver rapito,
violentato e rapinato tre studentesse universitarie. Billy ha vari precedenti penali e contro di lui ci sono prove
schiaccianti. Ma, durante la perizia psichiatrica richiesta dalla difesa, emerge una verità sconcertante:
Billy soffre di un gravissimo disturbo dissociativo dell'identità.
Nella sua mente «vivono» ben 10 personalità
distinte, che interagiscono tra loro, prendono di volta in volta il
sopravvento e spingono Billy a comportarsi in maniera imprevedibile. Nel
corso del processo si manifestano il gelido Arthur,
22 anni, che legge e scrive l'arabo; il timoroso Danny, 14 anni, che
dipinge solo nature morte; il violento Ragen, 23 anni, iugoslavo, che
parla serbo-croato ed è un esperto di karate;
la sensibilissima Christene, 3 anni, che sa
scrivere e disegnare, ma soffre di dislessia; e poi Allen, Tommy, David,
Adalana e Christopher.
Così, per la prima volta nella storia
giudiziaria americana, il tribunale emette una sentenza di non
colpevolezza per infermità mentale. Tuttavia Billy rimane un rebus irrisolto fino a quando, durante il ricovero in un istituto specializzato,
a poco a poco non affiorano altre 14 identità autonome, tra cui
spicca «il Maestro», la sintesi della vita e dei ricordi di tutti i 23
alter ego. E proprio grazie alla sua collaborazione è stato possibile
scrivere questo libro, che con la passione e
lo slancio di un resoconto in presa diretta ricostruisce
l'incredibile vicenda di Billy Milligan e ci permette di entrare in
quella «stanza piena di gente» che è la sua psiche.
Una visita che ci lascia sconvolti e turbati, ma
che ci induce a riflettere sull'abisso nascosto in ogni uomo. Perché,
come scrive lo stesso Billy all'autore: «Solo chiudendo la porta sul
mondo reale, noi potremo vivere in pace nel nostro».
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