Enrico Ducrot
INVITA ALLA PRESENTAZIONE DEL LIBRO
L’uomo dalla voce tonante.
Storie dall’America del Sud
di Stefano Malatesta
di Stefano Malatesta
interviene Stenio Solinas
sarà presente l’autore
letture di Giuseppe Cederna
Martedì 16 dicembre 2014, ore 19.00
SPAZIO DUCROT
via D’Ascanio 8/9, 00196 Roma
SPAZIO DUCROT
via D’Ascanio 8/9, 00196 Roma
Euro 17,00
Pagine 258
EAN 9788854508903
IL CAMMELLO BATTRIANO
Pagine 258
EAN 9788854508903
IL CAMMELLO BATTRIANO
Il libro
Uno scrittore cileno dell’Ottocento ha detto una volta che gli europei
in visita nell’America del Sud parlano sempre di vulcani, selve
amazzoniche, tempeste di Capo Horn, poiché non possono fare a meno di
celebrarne la natura selvaggia. Anche Malatesta parla della natura del
continente australe, ma i veri protagonisti di questo libro sono gli
indios della Terra del Fuoco considerati da Darwin l’anello mancante tra
la scimmia e l’uomo, mentre avevano un vocabolario con oltre cinquanta
parole per dire “mangiare il pesce”; megalomani come Popper che,
proclamatosi re e imperatore della Terra del Fuoco, batteva moneta d’oro
con la sua effige; sindacalisti contadini che, come Facon Grande,
lavoravano nelle grandi aziende della Patagonia e venivano passati per
le armi dai militari argentini; scrittori come Francisco Coloane, grande
cantore del mondo australe con i suoi personaggi: cercatori d’oro,
allevatori di cavalli, briganti che danno la caccia agli indios per
incassare la taglia messa sul loro capo.
Malatesta è stato ovunque, con tutti i mezzi possibili e anche impossibili. Ma questo non è un libro semplicemente deambulatorio. I racconti che lo compongono cominciano sempre con un viaggio ma finiscono altrove: nella storia, nella geografia, nell’antropologia, nella letteratura.
Il risultato è un corpus romanzesco estremamente compatto sotto l’apparente divisione dei capitoli. Un romanzo dell’America latina che si muove secondo una direzione sudnord, da Capo Horn fino al Messico, alternando momenti drammatici – quali i funerali di Pablo Neruda – e altri improntati alla Luxe, calme et volupté, per dirla con Matisse, come le ore trascorse in un bar all’Avana, a fumare interminabili cohiba, a bere innumerevoli daiquiri e a contemplare la mirada fuerte dei cubani nei confronti delle loro giovani donne, puntualmente accompagnata dai piropos, quei complimenti barocchi e ironici che piacciono tanto alle ragazze dell’Avana.
Malatesta è stato ovunque, con tutti i mezzi possibili e anche impossibili. Ma questo non è un libro semplicemente deambulatorio. I racconti che lo compongono cominciano sempre con un viaggio ma finiscono altrove: nella storia, nella geografia, nell’antropologia, nella letteratura.
Il risultato è un corpus romanzesco estremamente compatto sotto l’apparente divisione dei capitoli. Un romanzo dell’America latina che si muove secondo una direzione sudnord, da Capo Horn fino al Messico, alternando momenti drammatici – quali i funerali di Pablo Neruda – e altri improntati alla Luxe, calme et volupté, per dirla con Matisse, come le ore trascorse in un bar all’Avana, a fumare interminabili cohiba, a bere innumerevoli daiquiri e a contemplare la mirada fuerte dei cubani nei confronti delle loro giovani donne, puntualmente accompagnata dai piropos, quei complimenti barocchi e ironici che piacciono tanto alle ragazze dell’Avana.
«Malatesta sa raccontare con fascinazione sempre divertita e maliziosa». Panorama
«Stefano Malatesta scava con la mente nel tempo, e lì ritrova la generosità di pensare e di esprimersi». L’Espresso
Stefano Malatesta è inviato del quotidiano laRepubblica da oltre venticinque anni. Tra le sue opere Il cammello battriano, Il cane che andava per mare e altri eccentrici siciliani, Il Grande Mare di Sabbia, Il napoletano che domò gli afghani, La pescatrice del Platani.
Dirige la collana di letteratura di viaggio «Il cammello battriano» per
Neri Pozza. Ha vinto il Premio Albatros Palestrina, L’Este-Ferrara, il
Comisso, il Settembrini regione veneta, il Premio Barzini per il miglior
inviato speciale dell’anno e il Chatwin.
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