Intervista a Chelsea Cameron
Chelsea, piacere di conoscerti. Partiamo dal principio: come è nata la tua passione per la scrittura e quali sono gli scrittori che ti hanno ispirato di più?
Ho sempre amato i libri dal momento in cui ho capito che
cosa fossero. I miei genitori mi hanno sempre letto delle storie e sin da
bambina trascorro molto del mio tempo libero in compagnia dei libri. Non sono
mai stata una grande fan della scrittura, invece, finché non ho iniziato il
liceo. Poi mi sono laureata in giornalismo
dato che sembrava più rispettabile che essere un maggiore
inglese (senza offesa verso tutti i maggiori inglesi!) e ho presto capito che
avrei preferito scrivere di personaggi nati dalla mia fantasia piuttosto che di
persone reali. Ho iniziato a scrivere il mio primo romanzo al college (ma
questo rimarrà inedito!) e da lì non mi sono più fermata. Come per tutti gli
scrittori, ho i miei punti di riferimento, ve ne cito solo alcuni: J.K.
Rowling, Stephenie Meyer, Scott Westerfeld, Neil Gaiman, Robin McKinley, Roald
Dahl, Jacqueline Carey, Karina Halle, Tahereh Mafi, Jane Austen e Charlotte e
Emily Bronte.
• Il 14 ottobre è
stato pubblicato qui in Italia Il mio
sbaglio preferito; secondo te perché il genere New Adult sta ottenendo così
tanto successo?
Penso che sia così popolare perché, per anni, nessuno ha
scritto romanzi con protagonisti di età compresa tra i 18 e i 25 anni. Molti
romanzi erano dedicati ad una fascia di età inferiore oppure raccontavano
esperienze troppo mature per la fascia Young Adult. Credo che gli autori Indie
siano stati tra i primi ad esplorare questo momento della vita di ognuno. È una
fase molto delicata. Hai ancora tutta l'angoscia e il dramma dalla giovinezza,
ma la responsabilità e le conseguenze di un adulto.
• Torniamo a Il mio sbaglio preferito, in parte è
basato sulla tua esperienza personale? Pensi di poterti rispecchiare in Taylor?
Ho disegnato questo romanzo sulla base della mia esperienza
al college. Mi è piaciuto quel periodo, soprattutto vivere con i miei amici,
così vicini. Puoi sempre correre lungo il corridoio e vederli,organizzare pigiama
party sempre in una stanza diversa. Per quanto riguarda Taylor…sì, un po'.
Siamo entrambe bionde, ma lei è decisamente più coraggiosa di me. Odio il confronto
e non ho mai dato un pugno a nessuno in vita mia! Abbiamo un modo di affrontare
la rabbia totalmente diverso, ecco perché amo la scrittura, è il mio modo di
sfogarmi.
• La storia di Taylor
e Hunter è una guerra continua: credete davvero che l'amore e l'odio siano due
facce della stessa medaglia?
Davvero. Chi ti fa più arrabbiata di chiunque altro? È sempre
le persone che ami. Non si può avere il bene senza il male. Il mondo è un atto
di equilibrio e non si può fare a meno di uno dei due aspetti.
• "Il mio
sbaglio preferito" è il primo romanzo di una serie e il secondo episodio
uscirà in Italia nel 2015, sempre edito da Harlequin Mondadori. Vuoi dare una
piccola anteprima ai nostri lettori?
Mi piacerebbe! Ecco un piccolo assaggio tratto da My Sweetest Escape:
"Devi spingere
con i fianchi" disse una voce, distraendomi dall’assalto al distributore.
"Cosa?" Un
ragazzo con una felpa sformata e jeans altrettanto sformati e larghi e
strappati mi fissava come se fossi una strana creatura. La sua pelle scura e i
capelli corti contrastavo con gli occhi verdi, i più intensi che avessi mai
visto. A differenza dei miei, di un blu velato, i suoi scintillavano illuminati
da riflessi dorati.
Risaltavano ancora più su volto scuro, soprattutto in quel momento, mentre erano fissi su di me.
Alzò lo sguardo dalla macchinetta. "Devi spingere con i fianchi. Qui." disse guardandosi intorno, per assicurarsi che nessuno stesse guardando. Mi fece un cenno come per dire di farmi da parte.
Risaltavano ancora più su volto scuro, soprattutto in quel momento, mentre erano fissi su di me.
Alzò lo sguardo dalla macchinetta. "Devi spingere con i fianchi. Qui." disse guardandosi intorno, per assicurarsi che nessuno stesse guardando. Mi fece un cenno come per dire di farmi da parte.
"Il segreto è
spingere con tutto il corpo, non solo con le spalle".
Era solo una mia
impressione o avevo colto una chiara allusione? Lo guardai a bocca aperta e lui
scoppiò a ridere.
No, non mi sbagliavo. La sua era una di quelle risate contagiose, a cui non si poteva proprio resistere. Ecco, forse era per quello che riuscivo a trattenere a fatica il sorriso che stava per esplodere sul mio viso.
No, non mi sbagliavo. La sua era una di quelle risate contagiose, a cui non si poteva proprio resistere. Ecco, forse era per quello che riuscivo a trattenere a fatica il sorriso che stava per esplodere sul mio viso.
"Al tre."
disse avvicinandosi al distributore, mettendo le mani accanto alle mie. Da
vicino, i suoi occhi erano ancora più luminosi. Sembravano quasi incandescenti.
"Uno. Due.
Tre." disse mentre entrambi iniziavamo spingere. Mi accorsi che si era
spostata di parecchio, molto di più rispetto al mio esile tentativo.
Finalmente riuscii a sentire il tonfo delle Skittles sul metallo, chiaro segnale della nostra vittoria. Il ragazzo si chinò verso il distributore, raccogliendo la mia borsa.
Finalmente riuscii a sentire il tonfo delle Skittles sul metallo, chiaro segnale della nostra vittoria. Il ragazzo si chinò verso il distributore, raccogliendo la mia borsa.
"Missione
compiuta". Disse ammiccando.
"Grazie,"
risposi. Presi la borsa, cercando di non sfiorare la sua mano. Stavo per
andarmene quando lo sentii borbottare,
come se volesse dire qualcosa. Rimasi lì, in attesa.
"Dovrei
andare" sbottai alla fine per rompere quel silenzio imbarazzante.
"Oh, mi dispiace.
Certo, certo." disse scuotendo la testa, come se avesse dimenticato
qualcosa e gli fosse tornato alla mente all’improvviso. Sorrise e infilò le
mani in tasca.
"Bene. Beh,
ciao." Feci un piccolo cenno e mi voltai. Che strano.
"Non dimenticare.
Spingi con tutto il corpo la prossima volta, Rossa." disse, facendomi
voltare di nuovo.
Sorrideva di nuovo.
Rossa? Questa non l’avevo mai sentita. Perlomeno non mi aveva chiamato Carota.
"Lo terrò a
mente. Grazie. "
• Ancora un’ultima
cosa ... sei mai stata in Italia? Pensi che un giorno verrai a trovare i tuoi fan
italiani?
Non sono mai stata in Italia, ma è sulla mia lista di luoghi
da visitare! Tra il cibo, l'architettura
e tutto ciò che ha da offrire, chi non vorrebbe visitare il vostro Paese? Forza
fate in fretta! Non appena qualcuno vorrà organizzare una bella firma copie in
Italia, verrò sicuramente!
1 commento:
bellissima intervista non c'è che dire
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