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martedì 28 ottobre 2014

La Garçonne di Victor Margueritte

Quando è cominciata realmente la rivoluzione femminista? Da cosa è scaturita?
Quando la donna ha iniziato ad essere veramente libera? Lo è davvero o è solo apparenza?

Sembra proprio che tutto sia iniziato con una semplicissima parola francese. Infatti, con il termine garçonne, che deriva dal francese e vuol dire “giovanotto”, si intende una ragazza che conduce la propria vita in modo indipendente e anticonformista. L’estensione del significato esteso, ampliato, del lemma “garçonne”, da “giovanotto” a ragazza “emancipata”, si è diffuso dopo la pubblicazione nel lontano 1922 del romanzo La Garçonne di Victor Margueritte, un grande bestseller del XX secolo che divenne un caso letterario e fece scandalo, cambiando il modo di vedere un fenomeno in crescente espansione.

La garçonne in questione è Monique, rampolla di una buona famiglia parigina, una ragazza felice, poiché sta per sposare Lucien, l’uomo che ama, forse più di se stessa. Una sera, però, cambia tutto, quando lo scopre abbracciato a un’altra donna con la quale è sicura che lui abbia una storia. Monique è sconvolta, si sente umiliata e opta per la vendetta. Niente sarà più come prima per lei. Decide di prendere in mano il proprio destino e i propri amori, di essere indipentente, libera, oltre ogni restrizione culturale. Curiosa di tutto, ingorda di vita, Monique proverà tutto sulla sua pelle. Cercherà occasioni libertine per emanciparsi dalla società e dalla ragazza ingenua e fiduciosa che era stata. Il piacere dei sensi non avrà più limiti per lei che è pronta ed aperta al cambiamento.

Una storia di formazione tutta al femminile, che permette ad un fiore di sbocciare dal letame che l’ha creato. È una storia alla base di un’ideologia rivoluzionaria che, partendo dallo scandalo e dalla provocazione, racconta una metamorfosi sociale e culturale. Un osceno classico dell'emancipazione femminile da leggere.





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