A colpirmi è stato soprattutto il titolo, “MA HO VISSUTO TROPPO POCO”
che lascia il senso di qualcosa che resta in sospeso, che non si può concludere
o che, peggio ancora, si conclude con troppa velocità, lasciando l’amaro in
bocca.
Se questo romanzo noir, di poco più di un centinaio di
pagine, è uno dei meno conosciuti di JAMES HADLEY CHASE, non vedo l’ora di
leggere anche gli altri. Mi è piaciuto tantissimo. L’ho trovato un piccolo capolavoro
del giallo classico, dove il punto forte è la suspense e ce n’è davvero tanta.
Il protagonista è Harry Ricks, un fotografo squattrinato, il classico
tipo tranquillo che, non si sa come, riesce a ficcarsi nei guai. Anche per lui,
il guaio peggiore capita, come per la maggior parte degli esseri viventi, con
l’arrivo dell’amore. Non sempre l’amore porta gioia e felicità. Per Ricks,
l’amore porta un’escalation di
aggressioni e morti. Dunque, il classico bravo ragazzo incontra sulla sua
strada una donna bellissima e pericolosamente misteriosa che porta soltanto
guai. Lui, però, non riesce a vedere l’evidenza, dei crimini che la circondano,
e l’ambiguità, che si cela dietro tanta bellezza, e si ritrova a fare i conti
con le terribili conseguenze di quell’appuntamento fatale che il destino a
predisposto per lui.
Perde letteralmente la testa per lei e nessuno riesce a fargli aprire
gli occhi. L’unica cosa che può fare e amarla oltre ogni limite, lasciandosi
imprigionare in una spirale di pericoli.
Il lettore resta coinvolto dalla complessità e l’ambiguità dei
personaggi, soprattutto quelli che da subito appaiono come negativi. Ci si
chiede che cosa si nasconda dietro tutto quel mistero. Lei, Clair, bella da
mozzare il fiato, è davvero pericolosa come la si descrive o è soltanto una
vittime di personaggi che la manovrano?
Come dice il titolo, dal tono pessimistico, come molti altri titoli di
Hadley Chase e in perfetta sintonia con la sua importante produzione narrativa,
caratterizzata da un ritmo incalzante e da uno stile incisivo, qualcuno o più
di qualcuno non riuscirà a raggiungere tutti i suoi bramati obiettivi e il
bello sta proprio nel seguire l’evolversi degli eventi in una catena fatta di
cause e conseguenze.
Ad accomunare il primo romanzo con il racconto, più moderno, di MARZIA
MUSNECI, incluso in appendice, è la professione di entrambi i protagonisti,
Harry Ricks e Zeno Malerba.
Anche nel racconto “ZENO MALERBA, FOTOGRAFO”, ci sono di mezzo crimini
e omicidi, ma anche personaggi che, nonostante la brevità della forma
narrativa, riescono a lasciare una traccia importante di sé, risultando
particolarmente complessi, sfaccettati e interessanti.
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