È come ritrovarsi ad analizzare le dinamiche psicologiche e narrative
del dramma di Luigi Pirandello, anche se in un’ottica moderna, contemporanea.
Come nel dramma pirandelliano, quello in cui sei personaggi convincono il
capocomico a portarli in scena per poter finalmente raccontare le loro vite.
In SOTTO UN CIELO DI CARTA, Giulia Gorgazzi racconta i suoi sei
personaggi e a portarli in scena non c’è il capocomico pirandelliano, ma la
defunta, apprezzata, professoressa del liceo, Anna Contri. L’occasione
particolare alla base del romanzo è l’idea affettuosa di uno spettacolo, messo
in scena dai suoi allievi, per commemorarla.
I sei studenti (Adriana, Leonardo, Marta, Matteo, Silvia e Vittorio)
tornano a riunirsi, sedici anni dopo, per rimettere in scena lo stesso
spettacolo, Sei personaggi in cerca
d’autore, facendo rivivere le sei esistenze dei sei protagonisti e, nello
stesso tempo, raccontando il loro presente, rileggendolo attraverso le
fondamenta del loro passato.
La chiave di volta della situazione presente va ricercata nel loro
passato e per scoprirlo Giulia Gargozzi, con il suo stile avvincente e
accattivante, ha ordito una trama, complessa di vicende intime e sentimentali,
dove spesse volte Pirandello fa capolino e rende l’intreccio ancora più
interessante e originale.
È un romanzo particolare, scritto con competenza e in grado di essere
letto come si guarderebbe un film, una di quelle commedie italiane che tanto ci
piacciono, perché in esse ci sentiamo rappresentati e cui sentiamo di
appartenere, poiché raccontano l’attualità dei nostri vissuti quotidiani.
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