Solo due racconti.
Appena 45 pagine.
Ma un’infusione di bontà.
Il primo dei due racconti è di Carlo Collodi, che ci mette un po’ del
suo Pinocchio anche qui, ma è più immediato, diretto, sintetico, nel raccontare,
in forma breve, quello che per lui è lo spirito del Natale, ossia la carità, la
solidarietà, l’altruismo. La sua storia di generosità resta memorabile, così
come sembra di vederli quei tre fratellini (Luigino, Alberto e Ada), figli di
una famiglia più che benestante, i quali approdano verso la vita reale con una
nuova consapevolezza, che si tramuterà in maturità soltanto per uno di loro.
Mentre nel secondo racconto, la storia, sempre natalizia, scritta da
Eleonora Mazzoni, nota attrice italiana, introduce un tema diverso:
l’integrazione. È dunque un racconto più attuale, contemporaneo. La
protagonista è una donna anziana, forse un po’ troppo sola che la sofferenza e
le vicissitudini della vita hanno indurito. Ma non è totalmente insensibile al
cambiamento. È come se ci fosse uno spiraglio, una porta che può essere
abbattuta dalla tenerezza di un bambino, troppo nero.
Un libretto che parla al cuore di ognuno di noi, risvegliando
sentimenti sopiti dalla fretta della quotidianità.
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