"Ciò che non si conosce" E' la traduzione del titolo originale.
Un meraviglioso viaggio nell’aspetto
rivoluzionario della sessualità. Ecco cos’è il romanzo storico della
pluripremiata scrittrice danese Anne Lise Marstrand-Jørgensen, che
scivola elegantemente nell’erotismo.
Tutti siamo attratti da ciò che
non conosciamo e, nel corso della storia, il sesso ha avuto un fascino
particolare. Il romanzo è ambientato, in una cittadina immaginaria,
Vase, negli anni rivoluzionari tra il 1969 e il 1974, e racconta la vita
della famiglia Horn, composta da marito, moglie e tre figli:
Marie-Louise, Flora e Martin. Il marito, Eric, è l’uomo di casa, colui
che, grazie al suo lavoro, mantiene in modo decoroso la famiglia. La sua
lei, la donna che ama, Alice, è una casalinga che ha rinunciato alle
opportunità di lavoro per seguire la casa e i figli, compiendo la più
tradizionale delle scelte.
Attraverso vari flashback, la narrazione
ci fa scoprire l’incontro e il breve fidanzamento della coppia, per
aiutarci a conoscerli meglio, prima che la loro storia sentimentale
subisca un’evoluzione, influenzata dal contesto storico e culturale di
quegli anni nei quali spinte rivoluzionarie e hippie promuovevano un
amore libero, senza legami o restrizioni coniugali. La famiglia vive in
una bella casa, in un quartiere periferico, ma residenziale, dove tutte
le famiglie sono omologate alla tradizione. La vita dei coniugi è forse
troppo felice e perfettamente inserita nella comunità, perché loro
possano realmente apprezzarla.
Tutto cambia quando Eric incontra un
suo vecchio compagno di università Paul, il quale nel frattempo è
entrato a far parte di una comune ed ha cambiato nome, diventando Sufi. È
lui che infonde nella mente di Eric stravaganti idee sull’amore libero.
Alice è troppo tradizionalista per farsi coinvolgere, ma è anche “fatta
di felce e di gomma, troppo cedevole e troppo dura allo stesso tempo.”
L’amore che li unisce è tanto immenso da convincerla a compiacerlo.
Inizia così, nell’estate del ’69, la doppia vita dei rispettabili
coniugi Horn. Iniziano, quindi, a frequentare club e feste private,
hotel di periferia; partecipano a esperienze di gruppo; proseguono con
tradimenti programmati e così via, finché, ad un certo punto, uno dei
due coniugi viene a mancare, ma non voglio svelarvi troppi dettagli. Non
siamo neanche a metà di questo splendido libro di 540 pagine che parla
di vita e di erotismo, ma anche di testimonianze storiche, filosofie
esistenziali, femminismo, educazione sessuale, libertà e diritti.
Anne
Lise Marstrand-Jørgensen è stata attenta nella ricostruzione del
contesto storico, accurata nella profondità psicologica, con cui ha reso
sfaccettati i suoi protagonisti, e abile nel raccontare le loro vite e
nell’intrecciarle, in modo avvincente, con quelle di altri. Ci sono
vicende che scivolano nel dramma per poi risorgere, vite che cercano di
seguire le spinte innovative del tempo, generazioni confuse da ciò che
ancora non si conosce. Un ottimo romanzo dallo stile classico e
perfettamente riuscito nel narrare com’era vivere negli anni della
cultura hippie.
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