Scott Heim è già famoso per il romanzo di culto Mysterious Skin, trasposto anche al
cinema da Gregg Araki nel 2004. Poi ha pubblicato In Awe e per la stesura del suo terzo romanzo ha lavorato per più
di dieci anni.
Vi annuncio che Le sparizioni, frutto di
un immane lavoro, è un romanzo complesso, molto particolare soprattutto per i
personaggi e per come viene sviluppata la vicenda, andando avanti e indietro
nel tempo, fra l’oggi e i ricordi, più o meno confusi, fra gli indizi riportati
dai giornali e le bugie che vanno ben distinte dalla realtà. È un romanzo ricco
di situazioni cupe ed emozioni negative, carico di interiorità e simbolismi,
volti a svelare la variegata complessità dell’animo umano.
Scott Heim |
Heim ha deciso di chiamare Scott il suo
protagonista, per conferire alla narrazione quel tono solenne di memoriale.
Scott non è un personaggio positivo, che si cimenta nelle indagini per svelare
anni di misteriose sparizioni. Lui è un omosessuale con una vita precaria e tormentata,
scandita da tossicodipendenza e solitudine, esistenziale, oltre che morale. Intorno
a lui, situazioni surreali, allucinazioni e profonda tristezza, circondate da
morte e decomposizione, accentuate dopo che viene trovato il cadavere di un
ragazzino scomparso. Le vicende sono ambientate nel Kansas, dove, come in ogni
parte del pianeta, non mancano disperazione, ossessione e dolore, bugie dette a
fin di bene e terribili segreti di famiglia, nascosti nell’umidità di un
seminterrato.
A scomparire nel nulla, da decenni, sono bambini e
bambine, soprannominati “piccoli angeli” dall’opinione pubblica, dopo che i
loro volti hanno troneggiato per mesi, prima di essere sostituiti da quello
della sparizione successiva: al mattino, sulle confezioni del latte e, la sera,
nei programmi televisivi di investigazione.
È la madre di lui, Donna, che, fin da quando i suoi
figli, Scott e Alice, sono piccoli, li coinvolge in questioni da adulti, come
le allarmanti sparizioni. A loro, Donna racconta, parte di una verità, ossia
cosa le è accaduto, quando era una bambina infelice, in una famiglia disagiata.
È su questo misterioso avvenimento che Scott deve indagare. A lui Donna chiede
di scoprire che fine abbia fatto Warren, il bambino che ha condiviso con lei
quella settimana di prigionia. A pochi mesi dalla morte, mentre il suo orologio,
guidato dalla fase terminale del tumore, scandisce le ultime settimane, Donna vuole
sapere la verità su quella che, nei suoi ricordi nostalgici, lei ha sempre
considerato “la settimana più bella della sua infanzia”.
Te lo devo dire: mi fai invidia!!! ;)
RispondiEliminaCome fai a leggere così tanto?! Io non riesco a starti dietro nelle recensioni!!!
Grazie per le parole che mi hai scritto, grazie davvero!
Ti abbraccio, a presto! :)
ciao Pupottina, grazie per questa recensione e per la tua opinione personale, interessante come storia e per i risvolti, appunto, psicologici, a cui accennavi, ciao grazie baci rosa a presto , buona domenica.)
RispondiEliminaIn effetti il protagonista non incarna il classico modello dell'eroe positivo... ma proprio per questo sembra molto interessante!
RispondiEliminasempre nuove curiosità da suscitare ..... brava pupy miao
RispondiEliminaDalla tua recensione sembra un romanzo a dir poco "strong"...
RispondiEliminaSicuramente un lavoro particolare da leggere!!!
Ciao Pupottina un abbraccio e buon inizio settimana!!!