RECENSIONE
IN ANTEPRIMA
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IL ROMANZO VERRA' PUBBLICATO IL 18 SETTEMBRE 2013 E DI TUTTE LE NOVITA', RELATIVE AL ROMANZO, AI PRECEDENTI E ALLO SCRITTORE, LE TROVATE qui.
LA MIA RECENSIONE
Ancora una volta, si resta intrappolati nella
storia e nello stile inconfondibile di Jussi Adler-Olsen che non smentisce la
sua destrezza narrativa, nemmeno nel terzo romanzo thriller della serie Sezione
Q, dove il detective Carl Mørk indaga sui cold
case, insieme alla sua squadra formata da Assad e Rose.
Il messaggio nella bottiglia è un thriller paragonabile
a una vera e propria bomba di adrenalina, partendo dalla situazione angosciosa
di partenza: un ragazzino, sconosciuto e spaventato a morte, scrive con il
proprio sangue un messaggio, lo mette in una bottiglia, la sigilla con il
catrame e ne affida il contenuto al mare e a degli ignoti destinatari nella
speranza che gli siano d’aiuto. Una serie di eventi, a distanza di molti anni,
fanno giungere il messaggio nella bottiglia sulla scrivania di Carl Mørk, che
il pubblico dei lettori ha già imparato a conoscere e ad apprezzare. Scettico come
sempre, Carl Mørk fatica sempre un po’ a farsi coinvolgere da un caso, ma a
spronarlo e ad indirizzarlo nella giusta direzione per decifrare quel
misterioso ed agghiacciante messaggio, consumato dal tempo, sono sempre il suo
collaboratore, Assad, intuitivo, imprevedibile e simpaticissimo, e la sua, strana
e dark, segretaria Rose.
Non c’è niente di facile. L’indagine è complessa,
sempre avvincente, esplosiva e non subisce rallentamenti. Il colpevole è
misterioso e lucido nel suo modo d’agire e di programmare le sue atrocità. A suo
modo, anche l’omicida ha un suo fascino, un mistero che lo avvolge, e sembra essere
così bravo e metodico, da non lasciare indizi o tracce per poterlo
identificare. Così bravo che di lui non si conoscono nemmeno i crimini.
Jussi Adler-Olsen è stato bravo, sino ad ora, dopo
La donna in gabbia e Battuta di caccia, a scrivere thriller in serie, uno
diverso dall’altro e ognuno a suo modo speciale. Stupendi nel loro modo di
attrarre i lettori più esigenti del genere, nel modo di raccontare le vicende,
intricate e all’apparenza insolubili, alternando efferatezza di azioni a
umorismo di battute. Assad è la nota di simpatia sempre onnipresente nell’indagine,
ma è anche lo snodo nelle situazioni più complicate. Pur essendo così
simpatico, Adler-Olsen ce lo tiene, ancora in parte, avvolto nel mistero, ma lo
ha reso una spalla indispensabile per Carl Mørk.
Questo romanzo è anche pieno di donne interessanti.
Ritroviamo la stramba segretaria Rose, che abbiamo conosciuto nel secondo romanzo
della serie, e altre tre donne che si rivelano eccezionali, nonostante le
avversità, e i loro nomi sono Mia, Isabel e Rakel, figure femminili che
riescono a rimanere memorabili.
Jussi Adler-Olsen ha sapientemente scritto anche il
terzo romanzo della serie Sezione Q, destreggiandosi fra atti criminali, violenza,
amori indecifrabili e approfonditi ritratti psicologici. Ancora una volta, ha
saputo fare centro. Il messaggio nella bottiglia è un thriller fantastico da
non lasciarsi sfuggire.
VOTO 10+
.
I thriller della serie
Primo romanzo della serie SEZIONE Q |
Secondo romanzo della serie SEZIONE Q |
Se non avete ancora iniziato questa serie,
dovete farci un pensierino.
Letto anch'io :) il migliore sinora di Jussi Adler-Olsen...
RispondiEliminaIo leggo libri e molti, ma mantenere il tuo ritmo è impossibile!!! ;);)
RispondiEliminaciao Pupottina, sempre affascinanti i messaggi in bottiglia e pure le tue recensioni, complimenti, grazie, buon ferragosto a presto rosa.)
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