La memoria del Killer è un romanzo di Patterson del
2010 ed è nato già come un prequel per raccontare il passato, anche doloroso,
non solo professionale, dell’ormai famoso Alex Cross, prima agente federale e
poi criminologo consulente per polizia e FBI. Dico ormai perché con la saga di
polizieschi, che narrano i casi investigativi di Alex Cross, James Patterson è
arrivato già a 18 romanzi di cui questo, La memoria del Killer, è il dodicesimo
dei quindici giunti in Italia.
Ultimamente, è stato ripubblicato in concomitanza
con l’attesa per l’uscita del terzo film della serie (il 18 luglio 2013), dopo
i celebri “Il Collezionista” e “Nella morsa del ragno”, interpretati da Morgan
Freeman.
La copertina di Alex Cross La memoria del Killer (edizione
2013 Longanesi) è quasi identica alla locandina del film con gli attori che
interpretano i due personaggi principali: il giovane Alex Cross, interpretato
da Tyler Perry, e il killer (non il Macellaio, come nel libro, ma Picasso),
interpretato da Matthew Fox, celebre per la serie tv LOST.
Guardando il trailer, ci si accorge che il film è
ispirato al romanzo, ma non è fedelissimo. Anzi, è molto libero. In attesa di
vederlo al cinema, ecco la mia opinione positiva sul libro e come potrebbe non
esserlo visto che parlo di Patterson.
Fece un
piccolo inchino. «Sì, sono pazzo fino a questo punto.»
La caratteristica di Michael “Il Macellaio”
Sullivan è proprio l’ironia del suo inchino a fine lavoro, oltre all’essersi guadagnato
il suo nomignolo, grazie ad una duplice motivazione. La più semplice da intuire
è proprio l’efferatezza dei suoi crimini, che appaiono folli e barbarici.
Nel romanzo, James Patterson dà, come sempre, al
lettore la possibilità di scegliere in chi immedesimarsi, se nel buono o nel
cattivo, oppure può essere entrambi, poiché lui, a capitoli alterni, narra le
vicende, prima con gli occhi di Cross e poi con quelli del Killer.
Il Macellaio è un bel personaggio complesso e a
tutto tondo, che mi dispiacerà non ritrovare, in maniera fedele, nel film. Anche
Cross è un personaggio descritto e raccontato in maniera esaustiva, e che ho
già imparato a conoscere in altri libri della saga.
Il Macellaio ha un passato, che emerge nei suoi
ricordi, un presente, nel quale agisce, spinto a reiterare quel passato che non
riesce a cancellare, e anche il suo futuro promette una scia sempre crescente
di nefandezze e delitti, che rinnovano ed amplificano la rabbia che porta
dentro di sé.
Nel passato di Cross non c’è molto, poiché di lui
conosciamo già ampiamente il futuro (essendo questo romanzo un prequel nella
globalità della narrazione relativa a questo personaggio, nato come 12esimo
volume di una saga di romanzi polizieschi preesistenti), ma ci viene raccontato
l’evento traumatico alla basa di ogni sua scelta futura.
Agghiacciante, commovente, brutale, anche
amaramente ironico in alcune scene, ma soprattutto avvincente e ben calibrato
in tutto per un ritmo della narrazione che non subisce rallentamenti o pause. Intrappola
il lettore in una sequenza di eventi che tenderanno a confluire in un’unica
direzione fino alla rivelazione finale.
È un libro che si legge con entusiasmo
e rinnova altrettanta passione nel volerne leggere un altro della serie. Alex
Cross e le sue indagini sono, giustamente, i romanzi più venduti in America e
nel mondo per la qualità e la bravura con cui sono scritti, scorrevolmente, e raccontati,
con un ritmo incalzante. Alex Cross è il personaggio di un profiler in cui ci
si immedesima e che colpisce per l’umanità e i valori positivi e debolmente
terreni.
Il personaggio criminale del Macellaio che Patterson
ci racconta in La memoria del killer è memorabile, ideato e creato per
conquistare il lettore.
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