Mirabile come sempre la bravura di Karin Slaughter
nel narrare storie che si intrecciano, intessendo una trama complessa,
tracciata da semplici parole, che, con abilità e intelligenza, lei sa disporre
all’insegna di un’opera di successo.
Abisso senza fine è il nuovo romanzo che coinvolge
in profondità i personaggi, che noi lettori abbiamo già imparato a conoscere e
ad apprezzare per le loro qualità investigative, oltre che personali. Questa volta
l’indagine riguarda da vicino l’agente Faith Mitchell e la sua famiglia: la
madre Evelyn, ex capitano di polizia, coinvolta in uno scandalo per corruzione,
il fratello Zeke e i figli, Jeremy e Emma.
Il thriller inizia come sempre con il botto: Evelyn
viene rapita e casa sua è la scena del crimine. Faith è, in parte, coinvolta
nella carneficina.
La vicenda si svolge sempre in poco più di tre
giorni e le vite di tutti i personaggi subiranno un’evoluzione. Anche quelle
del detective dislessico Will Trent e della pediatra Sara Linton.
Lo stile di Karin Slaughter è, come sempre, senza
mezzi termini, brutale quando serve, altamente scientifico nell’analisi della
scena del crimine e dettagliato anche dal punto di vista psicologico dei
personaggi, il cui presente e passato non hanno mai ombre per la lettrice. Tranne
quando servono ad aumentarne la suspense.
Un thriller avvincente e che si può definire fantastico,
anche perché il mondo della narcotici e i segreti di famiglia vengono svelati
fra colpi di scena e sparatorie. Corruzione, segreti, lealtà e promesse che vengono infrante sono alla base di Abisso senza fine. La parte pesante dell’indagine è tutta nelle
mani di Will Trent che stavolta è affiancato da Amanda Wagner e non da Faith,
troppo coinvolta in prima persona nel caso, per via di sua madre, e per l’aggravarsi
delle sue condizioni di salute.
Sicuramente, tra i romanzi più belli della
Slaughter, che si riconferma una scrittrice di successo un volume dopo l’altro.
VOTO 10+
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