Donatello Bellomo e Enrico Cappelletti
Il tesoro degli abissi
Longanesi - € 18 - pag. 252 - saggistica - Domenica 7 novembre 1915, al largo di
capo Carbonara, Tirreno meridionale.
Verso le ore 13, il sommergibile tedesco
U-38, inalberando la bandiera austroungarica,
affonda il piroscafo Ancona
diretto a New York con a bordo 164 uomini
di equipaggio, 626 passeggeri, in
gran parte donne e bambini, e un carico
segreto: 12 casse di sterline d’oro per un
valore di 50 milioni di euro. Tra le 208
vittime, un funzionario del ministero
dell’Agricoltura che accompagnava il
tesoro con cui l’Italia avrebbe pagato la
partecipazione all’Expo tenutasi quell’anno
a San Francisco. Le cancellerie di
Washington (nel disastro sono morti
nove cittadini americani), Roma, Berlino
e Vienna si scambiano messaggi di
accusa o di giustificazione, ma solo le
prime due conoscono la verità: le
133.000 sterline d’oro rappresentano
una tranche di un colossale contrabbando
di cavalli, muli, foraggio, armi e munizioni
che l’Italia – entrata in guerra da
sei mesi contro l’Austria-Ungheria – ha
acquistato dagli Stati Uniti per «girarlo
», forse, in parte alla Francia.
Il comandante dell’Ancona, Pietro Massardo, non rivelò mai il punto nave dell’affondamento, e per settant’anni il relitto è rimasto indisturbato. Lo ritrovò nel 1985, integro e in buone condizioni, a 471 metri di profondità, Henri Delauze, il più grande cacciatore di relitti del dopoguerra. Da allora la caccia al tesoro è diventata un’autentica spy story, che ha coinvolto ministeri degli Esteri e tribunali. Con una lunga ricerca documentaria e testimonianze dirette, gli autori ricostruiscono l’intricata vicenda. Dopo quasi un secolo, l’Ancona e i suoi morti non hanno ancora trovato pace: i predoni del mare sono sempre in agguato.
Il comandante dell’Ancona, Pietro Massardo, non rivelò mai il punto nave dell’affondamento, e per settant’anni il relitto è rimasto indisturbato. Lo ritrovò nel 1985, integro e in buone condizioni, a 471 metri di profondità, Henri Delauze, il più grande cacciatore di relitti del dopoguerra. Da allora la caccia al tesoro è diventata un’autentica spy story, che ha coinvolto ministeri degli Esteri e tribunali. Con una lunga ricerca documentaria e testimonianze dirette, gli autori ricostruiscono l’intricata vicenda. Dopo quasi un secolo, l’Ancona e i suoi morti non hanno ancora trovato pace: i predoni del mare sono sempre in agguato.
L'IPOTESI DEL MALE
Donato Carrisi
Thriller Longanesi La Gaja scienza - Pag. 432 - € 18.60 - C’è una sensazione che tutti, prima o poi,
abbiamo provato nella vita: il desiderio di
sparire. Di fuggire da tutto. Di lasciarci ogni
cosa alle spalle. Ma per alcuni non è solo un
pensiero passeggero. Diviene un’ossessione
che li divora e li inghiotte.
Queste persone spariscono nel buio. Nessuno
sa perché. Nessuno sa che fine fanno. E
quasi tutti presto se ne dimenticano.
Mila Vasquez invece è circondata dai loro
sguardi. Ogni volta che mette piede nell’ufficio
persone scomparse – il Limbo – centinaia
di occhi la fissano dalle pareti della
stanza dei passi perduti, ricoperte di fotografie.
Per lei, è impossibile dimenticare chi
è svanito nel nulla.
Anche perché la poliziotta ha i segni del
buio sulla pelle, come fiori rossi che hanno
radici nella sua anima.
Forse per questo Mila è la migliore in ciò
che fa: dare la caccia a quelli che il mondo
ha dimenticato.
I COLPEVOLI
Ferdinand Von Schirach
Longanesi Narrativa La Gaja scienza - Pag. 182 - € 14.90 - Qual è la giusta pena per chi elimina accidentalmente un serial killer? E l’imputazione corretta per una moglie che uccide un marito spietato e violento? Dove sono i limiti del diritto alla difesa se la linea del silenzio può lasciare impuniti gli autori di uno stupro di gruppo? Sono questi alcuni degli interrogativi intorno ai quali ruotano i nuovi racconti di Ferdinand von Schirach, avvocato penalista che da anni si trova al centro di clamorosi casi giudiziari o di strabilianti vicende custodite finora dal segreto professionale. Forte di una scrittura asciutta e laconica, ma non per questo priva di una forte empatia verso molti dei protagonisti delle sue storie, Von Schirach ci conduce in un labirinto di violenze e inganni dove la verità mostra sempre più di una faccia, se non un volto dai tratti ambigui e sfuggenti. Crimini efferati che per un bizzarro gioco della sorte trovano compensazione al di fuori dei tribunali e del dibattito pubblico.
Longanesi Narrativa La Gaja scienza - Pag. 182 - € 14.90 - Qual è la giusta pena per chi elimina accidentalmente un serial killer? E l’imputazione corretta per una moglie che uccide un marito spietato e violento? Dove sono i limiti del diritto alla difesa se la linea del silenzio può lasciare impuniti gli autori di uno stupro di gruppo? Sono questi alcuni degli interrogativi intorno ai quali ruotano i nuovi racconti di Ferdinand von Schirach, avvocato penalista che da anni si trova al centro di clamorosi casi giudiziari o di strabilianti vicende custodite finora dal segreto professionale. Forte di una scrittura asciutta e laconica, ma non per questo priva di una forte empatia verso molti dei protagonisti delle sue storie, Von Schirach ci conduce in un labirinto di violenze e inganni dove la verità mostra sempre più di una faccia, se non un volto dai tratti ambigui e sfuggenti. Crimini efferati che per un bizzarro gioco della sorte trovano compensazione al di fuori dei tribunali e del dibattito pubblico.
Quale vi interessa?
Uscite interessanti, grazie per le informazioni!
RispondiEliminaAvevo già trovato, da una recensione letta, interessante il lavoro di Von Schirach, ma, per vari motivi - si scrive poco della prima guerra mondiale e della Sardegna, i misteri del mare, i fondamenti storici -, mi viene da segnalare con forza il primo romanzo, "Il tesoro degli abissi". Ma so anche che Carrisi é molto ben visto dai lettori e dalla critica.
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