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venerdì 24 maggio 2013

Il Premio Pulitzer 2010 a Cremona

Domenica 2 giugno
Piazza del Duomo di Cremona
ore 12.00

Paul Harding Premio Pulitzer 2010 con L’ultimo inverno 
 racconterà al pubblico di Cremona del suo nuovo romanzo in uscita in autunno 
e si esibirà come batterista
 
alla chitarra Alessio Menconi e all'organo Hammond Michele Papadia
 
Letture di Paolo Pierobon
 
presentano
le due Direttrici del Festival
Anna Folli e Nicoletta Polla-Mattiot
 
 
 Romanzo vincitore del premio Pulitzer 2010

«“La mia scrittura ha connotazioni pastorali e una alta densità musicale: se fallisce rischio di ottenere qualcosa di ornamentale, persino triviale. Ciò che inseguo, invece, è quella eticità del bello cara a Keats”: così lo scrittore americano riflette sul suo esordio».
Francesca Borrelli, Il manifesto

«La forza evocativa de L'ultimo inverno è struggente: il romanzo è così forte nel descrivere personaggi, luoghi, emozioni, persino il vento, da far sentire il lettore al centro della scena».
Susanna Nirenstein, la Repubblica

«Paul Harding, esordiente e premiato col Pulitzer, smentisce l'assioma di E.M. Forster, secondo cui il punto debole di quasi tutti i romanzi è il finale, sferrando il suo colpo vincente proprio qui».
Masolino D'Amico, Tuttolibri


«Un lungo racconto, luminoso e leale, un altro capitolo del grande libro della Tradizione Americana, nel solco dell'opera di Marilynne Robinson».
Tiziano Gianotti, D la Repubblica delle Donne

«Un libro pieno di aneddoti e che si legge con l'avidità con la quale si presta orecchio ai pettegolezzi - ai fatti altrui - ma che va al di là di ciò che di solito sostiene un romanzo. Ed è un collante di carattere religioso che riconduce tutto quanto a un atto di affermazione ultima sopra il dissolversi delle esistenze, e delle defezioni e diserzioni, di cui si racconta. Tutto finisce, ma nulla va perduto. Sogni, vaneggiamenti, pensieri, ricordi confluiscono e sommuovono la terra, nelle varie stagioni, e l'acqua che scorre».
Luigi Sampietro, Il Sole 24 Ore

«Il romanzo si dipana impressionisticamente, sovrapponendo passato e presente, realtà e allucinazione, creando significato e risonanza emotiva dalle immagini più che dalla storia».
Robert Wiersema, Internazionale

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