“Non si può uccidere ciò che non
vedi arrivare”.
David Baldacci ne fa il motto di uno dei suoi personaggi, uomini eroici
che non temono niente e nessuno, densi di sfumature psicologiche, carichi
di abilità psicofisiche che li rendono
esseri al di sopra della media, elementi che si sogna di incontrare e, perché
no, anche di essere.
Nel thriller SOTTO TIRO ci presenta John Puller, un veterano di guerra
e il miglior agente speciale del Comando dell’esercito degli Stati Uniti per le
indagini penali.
A lui affianca una detective locale, Samantha Cole, e tutto acquista
sfumature diverse, più avvincenti, e il nostro caro Baldacci non ci risparmia
nessun colpo di scena, nemmeno quelli che non avremmo scelto di leggere.
La sua
strategia narrativa è stupirci sempre, complicare le situazioni, renderle
avvincenti fino all’inverosimile per non permetterci di staccare gli occhi
dalla pagina.
C’è un mix di intrighi in questa storia che solo Baldacci è capace di
orchestrare e anche stavolta riesce a non deludere chi decide di leggere uno
dei suoi romanzi.
Altro punto a favore di questo thriller paranoico è l’abilità di
descrivere le vicende come se fossero le scene di un coinvolgentissimo action movie.
L’unica cosa che non mi sarei mai aspettata in questo thriller è Awol,
ma è perfettamente integrato nella storia ed è un aspetto non indifferente che
ci porta ad amare il personaggio di John Puller.
Devo ammettere che Baldacci scrive, anche se il termine può suonare banale, molto bene!
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